Vergogna al Parlamento Europeo sulla Nigeria: business as usual

Nessun genocidio di cristiani: il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, cambia discorso, parla d’altro ed evita di chiamare in causa il governo di Abuja

Valdis Dombrovskis

Il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis

Mistificazione e quindi farsa. Solo questo è stata la discussione sui massacri in Nigeria svoltasi di ieri sera al Parlamento Europeo.

Il dibattito è finito in coda a tutto. Iniziato alle 22:30, è durato una mezzoretta. Si è parlato di morti ed eccidi, bene, anzi male, ovviamente. Ma con grande accortezza nel girare attorno il problema, evitando di mettere il dito sulla piaga. I più coerenti, da questo punto di vista, sono stati i Verdi e le Sinistre, che hanno insistito con il dire che la colpa di tutti sono i «cambiamenti climatici» e i le faide che innesca fra gli allevatori di bestiame (salvo il fatto che il massacro di Pentecoste a scorsa è avvenuto in una chiesa e senza che nei dintorni vi fosse nemmeno l’ombra di una mucca).

Solo il gruppo Conservatori e Riformisti Europei, che il 6 giugno era riuscito a far calendarizzare la discussione di ieri sera, ha fatto bene il proprio dovere ricordando che l’affair nigeriano ha un solo nome: cristianofobia. Come sottolinea bene anche Ján Figeľ, già «Inviato speciale per la promozione della libertà di religione o di credo fuori dall’Unione Europea», e come «iFamNews» si sforza di ripetere. L’eurodeputato Carlo Fidanza, di Fratelli d’Italia, co-presidente dell’Intergruppo sulla libertà religiosa al Parlamento Europeo, lo ha detto senza mezzi termini, ma l’aula aveva altra cui pensare.

L’apice della pantomima lo ha però raggiunto il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, che si è arrampicato sui vetri, ha menato il can per l’aia, ha detto questo e quello, e alla fine non ha detto nulla. Nessun genocidio di cristiani, nessuna ecatombe in odium fidei e quindi (come più volte detto) profondamente culturali, sociali e politici. Niente di niente. Vendette, bande contrapposte, dispute territoriali, litigi fra vaccari. Una vergona.

Che ha però una sua ragione fortissima. Permette di continuare come se nulla fosse a commerciare con la Nigeria senza domandare al suo governo di intervenire, con il potere che ha, per fermare l’eliminazione sistematica dei cristiani. Complimentoni, Unione Europea: non manchi mai un bersaglio sbagliato.

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