Un pacchetto di sei leggi attualmente in esame presso la commissione giudiziaria della Camera della Pennsylvania potrebbe espandere drasticamente l’accesso all’aborto nello stato. Il fulcro, il disegno di legge 1957 della Camera, propone di emendare la Costituzione della Pennsylvania per rendere l’aborto un esplicito diritto costituzionale statale.
Secondo l’attuale legge della Pennsylvania, gli aborti sono vietati dopo 24 settimane di gravidanza, tranne nei casi in cui la gravidanza pone un grave rischio per la salute o minaccia la vita della madre. Se l’emendamento venisse approvato, le protezioni statali cambierebbero e potenzialmente consentirebbero il finanziamento da parte dei contribuenti per gli aborti e consentirebbero l’aborto fino alla nascita.
Il pacchetto rimuove molte delle restrizioni rimanenti sull’aborto: abrogherebbe il periodo di attesa di 24 ore, eliminerebbe la consulenza obbligatoria prima dell’aborto, rimuoverebbe i limiti gestazionali e impedirebbe la consulenza pro-life sui marciapiedi.
L’emendamento deve prima essere approvato dalla Camera, poi dal Senato nella prossima sessione e, infine, essere approvato dagli elettori nel voto statale. Il governatore Josh Shapiro, nel frattempo, ha espresso un forte sostegno ai diritti all’aborto e ne trarrebbe beneficio politicamente se l’emendamento venisse approvato.
Se promulgata, la Pennsylvania diventerebbe una destinazione per gli aborti fuori dallo stato e sposterebbe significativamente la politica statale a favore dell’aborto senza restrizioni.
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