Last updated on Dicembre 16th, 2025 at 11:22 am
Una coalizione di importanti figure sportive, tra cui l’allenatore vincitore del Super Bowl Barry Switzer e 31 atleti olimpici (tra cui 12 medagliati come Martina Navratilova e Kerri Walsh-Jennings) ha firmato un amicus brief sollecitando la Corte Suprema a sostenere le leggi che proteggono lo sport femminile dagli atleti transgender. Questo sforzo, sostenuto da 124 firme tra cui concorrenti donne e familiari interessati, arriva prima delle discussioni orali di gennaio per i casi Little contro Hecox e West Virginia contro BPJ. Queste leggi in Idaho e West Virginia mirano a preservare l’equità e la sicurezza nell’atletica femminile escludendo i maschi biologici che si identificano come transgender.
Il documento sostiene con forza che consentire ai maschi transgender di competere contro le donne infligge danni psicologici e fisici irreversibili, descrivendolo come “vergogna pubblica e sofferenza” che erode le pari opportunità per le donne. Invita la Corte a riaffermare i diritti degli stati a proteggere donne e ragazze, assicurando che le distinzioni di sesso biologico rimangano la norma per prevenire l’esclusione dalle proprie categorie. Firmatari come l’ex quarterback della NFL Steve Stenstrom e i medagliati d’oro olimpici sottolineano i danni a lungo termine, dall’umiliazione durante gli eventi ai ricordi duraturi del ridicolo sanzionato.
In netto contrasto, 130 democratici del Congresso, tra cui radicali come Alexandria Ocasio-Cortez e Ilhan Omar, insieme ai leader della Camera Hakeem Jeffries e Nancy Pelosi, hanno presentato un documento a sostegno dei querelanti transgender. Guidato da figure come la rappresentante Becca Balint e la senatrice Mazie Hirono, questo gruppo cerca di annullare le protezioni statali, sostenendo violazioni del Titolo IX, sebbene la legge non conceda esplicitamente ai maschi biologici il diritto di competere come donne. Da notare l’assenza di moderati come il senatore John Fetterman e il leader del Senato Chuck Schumer.
I casi derivano dalle vittorie iniziali dei tribunali inferiori per gli atleti transgender: in Idaho, Lindsay Hecox ha contestato un divieto di unirsi alla squadra di cross-country femminile della Boise State, portando a un’ingiunzione confermata dal 9° Circuito; Hecox in seguito ha tentato di ritirarsi, ma le è stato negato. In West Virginia, Becky Pepper-Jackson si è assicurata i diritti di partecipazione, con il 4° Circuito che ha stabilito che la legge violava il Titolo IX e la parità di protezione. Una decisione della Corte Suprema potrebbe affermare in modo decisivo l’autorità degli stati a salvaguardare lo sport femminile a livello nazionale, contrastando gli sforzi per offuscare le realtà biologiche.













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