Last updated on Dicembre 16th, 2025 at 11:23 am
Il governatore dell’Illinois JB Pritzker, un democratico, ha firmato una legge che consente il suicidio assistito per adulti con malattie terminali con una prognosi di sei mesi o meno, a partire da settembre 2026. La legislazione consente ai pazienti idonei di ottenere e auto-somministrarsi farmaci per porre fine alla propria vita dopo aver consultato i medici. Sebbene i pazienti possano ritirare la propria richiesta in qualsiasi momento e la coercizione sia considerata un reato, la legge solleva profonde preoccupazioni etiche sanzionando la deliberata fine della vita umana, anche se i certificati di morte mascherano la vera causa.
Pritzker ha difeso il disegno di legge in una dichiarazione, affermando che aiuta le persone con malattie terminali a “evitare inutili dolori e sofferenze” e sarà attuato con “autorità, autonomia ed empatia”. I sostenitori, tra cui l’ACLU dell’Illinois e il ministro episcopaliano di Chicago Rev. Judith Doran, l’hanno salutata come un’opzione compassionevole per prevenire morti strazianti. La stessa Robertson ha espresso gratitudine per il suo ruolo nel promuovere la misura, ma tali approvazioni trascurano il valore sacro della vita e il potenziale di abuso in una società sempre più distaccata dagli ancoraggi morali tradizionali.
La forte opposizione della Conferenza cattolica dell’Illinois ha evidenziato “conseguenze indesiderate”, come le compagnie assicurative che favoriscono farmaci per il suicidio più economici rispetto a trattamenti salvavita, danneggiando in modo sproporzionato i poveri e i disabili. I vescovi cattolici hanno sollecitato alternative come le cure palliative, il sostegno alla salute mentale e l’aiuto comunitario come vera compassione che sostiene la dignità umana. Ogni grande organizzazione per la disabilità si oppone al suicidio assistito, sottolineando la minaccia della legge ai più vulnerabili e la sua erosione delle protezioni sociali per la vita.
La Thomas More Society ha condannato la firma come il superamento di una “linea rossa morale e legale”, definendola abbandono piuttosto che misericordia, con il vicepresidente esecutivo Thomas Olp che ha messo in guardia sulla coercizione contro i diritti di coscienza dei medici attraverso rinvii obbligatori. Le istituzioni religiose devono affrontare l’obbligo di mantenere il personale che promuove la morte assistita, violando i principi religiosi e il giuramento di Ippocrate. Questo sviluppo si allinea con le più ampie tendenze globali che spingono il suicidio assistito, anche verso i bambini, infliggendo danni incalcolabili alle norme etiche e alla sacralità umana.













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