Last updated on Luglio 30th, 2022 at 11:00 am
La Nigeria è lo Stato più popoloso del continente africano e al settimo posto nel mondo per numero di abitanti, più di 200 milioni di persone ad aprile 2022. Di queste, poco meno della metà sono di religione cristiana, stanziate prevalentemente nella parte Sud del Paese. Nelle zone più settentrionali invece Boko Haram e i pastori Fulani da tempo stanno cercando di farne piazza pulita e nel periodo che è intercorso fra l’estate del 2009 e l’estate del 2021 «[…] 43mila cristiani sono stati uccisi dai jihadisti e dai loro sostenitori. Si stima che siano state attaccate 17mila e 500 chiese e più di 2mila scuole cristiane. 10 milioni di persone sono dovute fuggire dalle proprie case, altri 6 milioni sono scappati per evitare di essere uccisi, mentre più di 500 comunità sono state saccheggiate».
Lo riferiscono gli esperti, in una conferenza al Parlamento europeo a Bruxelles ospitata il 12 luglio dall’Intergroup on Freedom of Religion or Belief and Religious Tolerance , rielaborando fra l’altro anche ai dati forniti da Open Doors.
Nel tentativo di soccorrere la popolazione cristiana nigeriana e di portare contributi concreti, il primo ministro della Repubblica di Croazia, Andrej Plenković, e il ministro degli Affari Esteri, Gordan Grlić-Radman, hanno accettato la proposta di un membro del parlamento croato, Marijana Petir, di inviare aiuti umanitari alle vittime dell’attacco avvenuto all’inizio di giugno nella città di Owo, solo uno dei tanti episodi nel contesto di quello che ormai si configura come un genocidio, il genocidio dei cristiani nigeriani.
«La Repubblica di Croazia», afferma Marijana Petir, «nell’ambito dell’attività di politica estera, in particolare di sviluppo e attività umanitarie, sostiene il rispetto e la protezione dei diritti di tutti i gruppi religiosi e fornisce sostegno a iniziative volte a rafforzare la lotta contro la persecuzione dei credenti e delle minoranze religiose in tutto il mondo». È per questo che grazie all’iniziativa della parlamentare sono stati stanziati 30mila euro, che giungeranno a Owo attraverso la Caritas croata. Quella che può sembrare una cifra limitata rappresenta invece un aiuto fattivo e concreto, a beneficio della comunità cristiana vittima dell’attacco.
Né è l’unica azione intrapresa dal piccolo Stato europeo a favore della libertà religiosa nel mondo. Sempre su proposta di Marijana Petir, Zagabria ha stanziato per il 2021 200mila euro, destinati a borse di studio per giovani perseguitati per la loro fede in Africa, in Asia e in Medio Oriente, in modo che possano «[…] studiare in Croazia e acquisire conoscenze, quindi tornare in patria dove aiuteranno a costruire o ri-costruire le loro comunità nel quadro di una società democratica e tollerante». Il primo gruppo di studenti è arrivato nel Paese da India, Pakistan, Siria, Sud Sudan, Nigeria, Benin ed Etiopia. Un importo identico è stato stanziato anche per quest’anno.