Last updated on Luglio 29th, 2021 at 02:20 am
In Italia i nodi sulla riapertura dell’anno scolastico hanno cominciato ad avvinghiarsi non appena è terminato quello scorso, reso difficile da chiusure a singhiozzo delle aule, DAD, mezzi pubblici sovraffollati, paura dei contagi. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, continua a insistere: «L’obiettivo è tornare in presenza». Per raggiungerlo, si sta puntando alla vaccinazione di massa degli insegnanti. E qualcuno promuove anche quella degli studenti finanche giovanissimi, nonostante le perplessità di molti esperti.
Le indicazioni del CTS
Intanto, nell’attesa del Piano scuola del ministero dell’Istruzione, il Comitato tecnico-scientifico (CTS) ha emanato una serie di indicazioni sulla riapertura di settembre. I membri del Comitato, di fatto, hanno confermato quanto previsto dal protocollo dell’anno scolastico concluso da poco: distanziamento e mascherine obbligatorie. Nessuno o quasi sembra ormai eccepire su quest’ultimo punto. Le mascherine indosso ai bambini per diverse ore consecutive risultano ormai un innocuo dato di fatto. La contrarietà di alcuni medici e persino le precisazioni dello stesso CTS sulla base delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sembrano interessare poco all’opinione pubblica.
Lo studio tedesco
Eppure da un punto di vista sanitario il tema dovrebbe essere tutt’altro che chiuso. Il 30 giugno è uscito sul prestigioso periodico scientifico Jama Pediatrics uno studio tedesco sui livelli di anidride carbonica inalati dai più piccoli quando indossano le mascherine in luoghi chiusi. Lo studio ha riguardato 45 bambini e adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni. Le medie di anidride carbonica rilevate sono risultate alte fin dai primi minuti dopo aver coperto naso e bocca. Il valore del bambino con il livello di anidride carbonica più basso è stato tre volte superiore al limite dello 0,2% in volume indicato dalle autorità sanitarie tedesche.
Le conclusioni
Lo studio in questione ha coinvolto un campione molto ristretto di bambini, ragione per cui va preso “con le molle”. Tuttavia, un sondaggio tedesco dell’autunno scorso che ha visto partecipare 25.930 persone ha rivelato che il 67,7% dei genitori evidenzia effetti avversi sui propri figli piccoli a causa delle mascherine. Questo sondaggio è la prova definitiva che le mascherine facciano male? No. Entrambe le pubblicazioni citate hanno delle lacune. Lo studio più recente ha il limite di un campione troppo ristretto, il documento di qualche mese fa il limite di basarsi su un mero sondaggio.
In ogni modo i loro risultati unidirezionali a sfavore delle mascherine indosso ai piccoli dovrebbero suggerire un supplemento di analisi e un dibattito pubblico. Due aspetti, questi, che invece latitano. Lo stesso Deepak Srivastava, presidente dell’Istituto di ricerca biomedica Gadstone e cardiologo pediatrico, pur essendo molto scettico sullo studio tedesco e ritenendo che l’analisi costi-benefici sia favorevole all’uso di mascherine tra i bambini, ritiene sia comunque necessario fare «ulteriori esplorazioni» sul tema.
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