Last updated on Giugno 16th, 2020 at 03:31 am
Il suono della prima campanella dell’anno scolastico, a settembre prossimo, sveglierà tutti da un lungo letargo. Il rientro a scuola, per alcuni alunni, avverrà dopo almeno sei mesi dall’ultima volta: un’enormità. Ma non è solo questo l’aspetto che renderà particolare la ripresa delle attività scolastiche. Il Comitato tecnico-scientifico istituito dal governo ha infatti varato un protocollo contenente una serie di norme igienico-sanitarie che docenti e alunni dovranno rispettare. Oltre al distanziamento fisico di almeno un metro, è previsto l’obbligo di mascherina per tutti gli insegnanti e per gli studenti dalla prima elementare in su. Fare indossare la mascherina per tutta la durata delle lezioni, specie ai bambini, è una scelta che Silvana De Mari contesta. Medico specializzato in Chirurgia generale, endoscopia digestiva e psicoterapia nonché scrittrice di libri fantasy, nel 2018 la De Mari ha pubblicato Non facciamoci imbavagliare, testo quanto mai attuale perché tratta il tema del ddl sull’omotransfobia.
In marzo lei ha pubblicato un video per informare dell’importanza di indossare le mascherine. Ha cambiato idea? Non ho cambiato idea. Ma bisogna calcolare, di volta in volta, il rapporto costi-benefici. A marzo, di fronte a un’infezione che veniva detto potesse essere trasmessa anche dagli asintomatici, e di fronte alle rianimazioni piene e alla gente che moriva, era opportuno che tutti indossassero la mascherina. Ma mi lasci dire di più.
Prego…
Sarebbe stato giusto attuare il lockdown totale già a febbraio, per un periodo breve ed efficace, quando il governo aveva dichiarato lo stato d’emergenza di sei mesi a fronte del rischio sanitario di un’epidemia virale. Eppure in quelle settimane si sono susseguite le rassicurazioni, proprio mentre invece i contagi aumentavano. Un’irresponsabilità gravissima. Ma in quel mio video dicevo anche un’altra cosa riguardo le mascherine.
Cosa?
Che l’unica mascherina che va bene è di stoffa, altrimenti ci auto-contaminiamo. O siamo tutti chirurghi con una pila di mascherine da cambiare continuamente, oppure si respirano i propri germi di cui la mascherina è un’incubatrice. Al contrario, con la mascherina di stoffa ciò non accade. La si può produrre in casa con un vecchio pezzo di lenzuolo, senza doverla nemmeno lavare tutti i giorni: quando non è sporca non c’è bisogno di lavarla, la si può sterilizzare con un ferro da stiro.
Produrla in casa è anche un risparmio. Nel protocollo si precisa che le mascherine indossate dagli alunni dovranno essere «di propria dotazione»…
Faccia lei il conto di quanto possa costare per una famiglia con quattro figli che frequentano le scuole dover acquistare per ognuno una mascherina al giorno: una cifra tutt’altro che indifferente.
Che effetto psicologico può suscitare in un bambino dover indossare la mascherina e vederla indossare a compagni e a maestre?
Si immagini il bambino che inizia la prima elementare. Deve essere lasciato sull’uscio dai genitori, visto che la loro presenza nei locali della scuola deve essere ridotta al minimo. Il bimbo già si trova in un contesto nuovo, con maestre nuove, che non conosce, e in più queste hanno il viso coperto dalla mascherina. Lui stesso poi la deve indossare. Se comprensibilmente scoppia a piangere, si toglie la mascherina e magari qualche compagno inizia a urlare, terrificato dal fatto di poter essere contagiato. In questo modo insegneremo ai nostri bambini a essere fobici e a seguire acriticamente disposizioni sbagliate.
È verosimile una seconda ondata di aggressione del virus in autunno?
Su quale libro di epidemiologia sta scritta un’affermazione simile? Mi sono laureata nel 1976 e non ho mai assistito a una seconda ondata di epidemia di un virus simil-influenzale. Nessuno sa dire perché mai dovrebbe esserci quindi una cosa così tra qualche mese, per giunta di un virus a Rna, ossia che muta frequentemente, e che sta perdendo di forza.
Se diversi suoi colleghi prevedono una seconda ondata, avranno pure qualche base valida su cui fondarsi…
Non sono un virologo, non sono un microbiologo, ma sono un medico e ho il buon senso: la mia previsione è che il virus a settembre sarà scomparso da almeno un paio di mesi.
Ci sarà pure qualche raccomandazione giusta nel protocollo per l’inizio della scuola…
Sì, la rigorosa igiene delle mani.
È molto importante?
Lavarsi le mani spesso e passare sopra ogni tanto l’amuchina è un gesto altamente raccomandabile in qualsiasi momento della storia, perché si abbattono i rischi di contrarre anche un’influenza normale. Personalmente aggiungo poi che è fondamentale camminare all’aria aperta, per assumere vitamina D e serotonina, che sostengono il sistema immunitario, così come lo sostengono le endorfine che si stimolano con il movimento. Raccomando inoltre l’assunzione di vitamina A, C, selenio e magnesio.
Commenti su questo articolo