• I più recenti
  • Tutto
Il “caso Wydrzyńska” per abbattere la Polonia pro-life

Il “caso Wydrzyńska” per abbattere la Polonia pro-life

12/04/2022
Medico del Texas perde la licenza per trattamenti transgender a minori

Medico del Texas perde la licenza per trattamenti transgender a minori

29/10/2025
Il quarterback della NFL offre una forte testimonianza della fede cristiana dopo una vittoria in rimonta

Il quarterback della NFL offre una forte testimonianza della fede cristiana dopo una vittoria in rimonta

29/10/2025
I messaggi di Robinson rivelano un movente d’odio: “Ne ho avuto abbastanza del suo odio”

Tyler Robinson autorizzato a indossare abiti civili nelle prossime udienze

29/10/2025
Studente trans si dichiara colpevole di aver pianificato una sparatoria a scuola

Studente trans si dichiara colpevole di aver pianificato una sparatoria a scuola

28/10/2025
Un francese muore di dolore dopo che la figlia è stata brutalmente assassinata da un immigrato clandestino

Un francese muore di dolore dopo che la figlia è stata brutalmente assassinata da un immigrato clandestino

28/10/2025
Il Giappone approva il primo contraccettivo da banco

Il Giappone approva il primo contraccettivo da banco

28/10/2025
La Corte Suprema degli Stati Uniti si appresta a decidere se esaminare il caso di Kim Davis

La Corte Suprema degli Stati Uniti si appresta a decidere se esaminare il caso di Kim Davis

27/10/2025
Copyright: American Life League

Questo giorno nella storia conservatrice: l’emendamento Hatch

23/10/2025
Il candidato al Senato Graham Platner collegato a un gruppo armato di estrema sinistra

Il candidato al Senato Graham Platner collegato a un gruppo armato di estrema sinistra

23/10/2025
I missionari esortano l’Occidente a rispondere al genocidio nigeriano dei cristiani

I missionari esortano l’Occidente a rispondere al genocidio nigeriano dei cristiani

23/10/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
05/11/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Il “caso Wydrzyńska” per abbattere la Polonia pro-life

La legge vigente parla chiaro. Così chiaro che la «cultura di morte» non sta più nella pelle

iFamNews Polonia di iFamNews Polonia
12/04/2022
in Breaking News, In evidenza, Politica, Vita
254
Reading Time: 4 mins read
0
Il “caso Wydrzyńska” per abbattere la Polonia pro-life
Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Davanti al tribunale distrettuale di Varsavia-Praga, in Polonia, l’8 aprile si è aperto il processo contro Justyna Wydrzyńska, l’attivista per l’accesso universale all’aborto che ha fornito pillole abortive a una donna vittima di violenza domestica. L’imputata rischia fino a 3 anni di prigione.

Il fan club dell’aborto

Quando il marito della donna a cui la Wydrzyńska ha fornito i preparati abortivi ha sporto denuncia, la polizia ha confiscato i fondi dell’attivista ed è stato avviato un procedimento giudiziario.

L’udienza è iniziata alle 10 del mattino del giorno 8, mentre all’esterno dell’aula giudiziaria gli attivisti pro-aborto inscenavano una manifestazione fra striscioni con la scritta «Come Justyna» e slogan quali «Onore e gloria agli abortisti!» e «L’aborto era, è e sarà». In aula l’imputata è entrata accompagnata dagli attivisti di «Aborcyjny Dream Team», sì, “il dream team dell’aborto” che sul proprio sito web si descrive così: «Siamo un’iniziativa informale per de-abortire l’aborto. Vogliamo parlare dell’aborto normalmente, senza tabù, senza drammi, senza travisamenti, senza paura. Viaggiamo per la Polonia e parliamo dell’aborto farmacologico e di altri metodi per interrompere la gravidanza. Lo facciamo perché è importante e necessario. Il nostro obiettivo è diffondere la conoscenza del metodo abortivo farmacologico e promuovere messaggi positivi sull’aborto basati sulle esperienze reali delle persone che hanno abortito e di chi le sostiene».

Lo scontro preliminare

Il caso inevitabilmente sta suscitando grandi emozioni. Sul “caso Wydrzyńska” si sta già addirittura preparando un documentario.

In aula era presente anche Jakub Słoniowski, consulente giuridico, membro dell’Istituto Ordo Iuris, organizzazione nota per il proprio impegno pro-life, in difesa dell’interesse pubblico. In Polonia, infatti, una «organizzazione sociale», spiega un comunicato stampa dell’Istituto, «può partecipare a un procedimento se è in gioco la protezione di un interesse sociale o individuale che rientri negli scopi statutari di detta organizzazione, in particolare se è in gioco la difesa delle libertà e dei diritti umani».

Contrari si sono però subito detti gli avvocati della Wydrzyńska, sostenendo che nel caso in esame non esiste parte lesa giacché un «feto» non può essere riconcosciuto come «soggetto di diritti umani». Né, secondo quei legali, le parti lese possono essere persone vicine al bambino concepito. Dunque, a loro avviso, è impossibile parlare di interesse individuale della vittima o delle vittime e nemmeno di interesse pubblico.

Ma Słoniowski ha ribattuto con chiarezza, sottolineando l’interpretazione lacunosa fornita dagli avvocati della difesa dell’articolo 152 §2 del Codice penale polacco, unica origine del grave fraintendimento secondo cui un bambino non ancora nato non godrebbe di diritti umani.

Il dibattimento

Ovviamente la Wydrzyńska si è dichiarata non colpevole dell’accusa contestatale, dicendo di essere semplicemente venuta a conoscenza del fatto che una donna volesse interrompere la gravidanza. «Sono stata informata che una donna implorava aiuto», ha detto, «perché, se non lo avesse ottenuto, avrebbe “fatto agito contro a se stessa”. Questo è ciò che ho letteralmente sentito. Sono stata informata anche del fatto che questa persona era coinvolta in una relazione molto violenta».

Dicendosi scioccata da queste parole, l’imputata ha commentato: «È tutto molto simile alla mia vita privata. Ho sperimentato anche io la violenza, non solo psicologica, bensì pure fisica».

Sostenendo di non avere voluto che la donna usasse metodi abortivi che potessero risultare pericolosi per la sua salute, una volta lasciata l’aula la Wydrzyńska ha precisato: «Non mi pento di quanto ho fatto. Mi piacerebbe che le persone potessero sostenersi l’un l’altra, che potessero condividere le pillole, che potessero stare insieme. Spero che questo caso costituisca una svolta e che il fatto di condividere le pillole abortive sia un riflesso di empatia e di comprensione per i bisogni di un altro essere umano».

La corte ha fissato la prossima udienza al 14 luglio.

L’aborto è un reato

Per la legge oggi vigente in Polonia, l’interruzione volontaria della gravidanza è un reato, inquadrato dall’art. 152 del Codice penale. La disposizione recita:

§ 1. Chiunque, con il consenso della donna interessata, ne interrompa la gravidanza violando la legge è punibile con la reclusione fino a 3 anni.
§ 2. Chiunque assista o induca una donna incinta a interrompere la gravidanza violando la legge è soggetto alla stessa pena.
§ 3. Chiunque commetta l’atto specificato nei § 1 o 2, quando il bambino concepito ha raggiunto la capacità di vita indipendente al di fuori del corpo della donna incinta, è soggetto alla pena della privazione della libertà per un periodo compreso tra i 6 mesi e gli 8 anni.

In Polonia l’aborto è infatti permesso solo nel caso in cui la gravidanza minacci la vita o la salute della madre e quando vi è fondato motivo di ritenere che la gravidanza sia il risultato di un atto illecito.

Ma il processo Wydrzyńska è solo l’ennesimo tentativo messo in campo per scardinare la legge sull’aborto, in una lotta lunga che ha conosciuto una nuova vampata dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato illegale l’aborto eugenetico nell’ottobre 2020.

Tags: Abortodiritto alla vitapillola abortivaPolonia
iFamNews Polonia

iFamNews Polonia

Articoli pubblicati dalla redazione polacca di iFamNews.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.