Questa mattina la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha emesso la sentenza che conclude il caso Thomas E. Dobbs, State Health Officer of the Mississippi Department of Health, et al. v. Jackson Women’s Health Organization, et al., comunemente noto come «Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization».
Stabilendo che le sentenze emesse dalla medesima Corte Suprema, ma con diversa composizione, nel 1973 a conclusione del caso Jane Roe, et al. v. Henry Wade, District Attorney of Dallas County, comunemente chiamato «Roe v. Wade», e nel 1992 a conclusione del caso Planned Parenthood of Southeastern Pennsylvania, et al. v. Robert P. Casey, et al., comunemente chiamato «Planned Parenthood v. Casey», furono decisioni sbagliate, le ha annullate.
Negli Stati Uniti, dunque, l’aborto smette di essere considerato un “diritto” federale. Ora, si tornerà allo status quo ante, ovvero alle legislazioni vigenti prima della sentenza «Roe v. Wade».
Milioni di vite verranno risparmiate.
Benché la battaglia per la difesa della sacralità della vita continui, ora è giusto rallegrasi. La portata di questa nuova sentenza infatti è straordinaria e di livello internazionale.
La sentenza della Corte Suprema federale
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