«Vogliamo dare nuova energia all’attività parlamentare, sottolineando i suoi assi principali: la persona, la famiglia e la vita». L’eurodeputato spagnolo Margarita de la Pisa (Vox) spiega così il senso del policy group cui ha dato vita la settimana scorsa il gruppo parlamentare dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR). Intervistata da «iFamNews», la de la Pisa sottolinea come l’obiettivo sia «restituire la centralità a queste questioni, che in realtà sono le più importanti in ogni società». il deputato spiega inoltre: «Abbiamo proposto l’istituzionalizzazione di questi ambiti, fornendo argomentazioni e proposte solide» anche «come reazione a ideologie, come quella di genere, che cercano di minare i fondamenti della nostra fede, della nostra cultura e delle nostre tradizioni».
Un obiettivo ambizioso, considerando l’influenza delle lobby LGBT+ e anti-nataliste nel Parlamento Europeo…
La loro è un’influenza enorme. Il Parlamento Europeo deve comprendere che solo rispettando la natura umana e l’espressione di essa nel dono della Vita e della nascita esso può legiferare e agire in modo propriamente umano. Il resto significa dirigersi progressivamente verso l’autodistruzione. Quelle lobby affermano invece che difendere la vita in ogni sua forma è contro la liberta di scelta, è un atteggiamento retrogrado che si fa forte di stereotipi culturali che violano i diritti delle donne. Il paradosso è che veniamo persino additati come contrari ai diritti umani, proprio noi che difendiamo strenuamente la vita e la dignità umane. E così l’Europarlamento minaccia e sanziona i Paesi che decidono di non aderire a queste ideologie. Pazzesco.
Quanto è importante l’impegno delle organizzazioni pro-life e pro-family nel vostro gruppo politico per contrastare la narrativa dei gruppi di pressione LGBT+ e anti-natalisti?
La società civile e le sue organizzazioni sappiano che con questo nuovo policy group hanno l’opportunità di trovare uno strumento, un altoparlante a difesa di determinati valori. Rifuggiamo ogni personalismo e tutti i protagonismi. Qui trova posto chiunque mostri questa sensibilità. Per questo la prima cosa cui stiam lavorando è l’adesione massiccia di quegli eurodeputati che si fanno portatori delle sensibilità dei propri rispettivi Paesi per rendere questa iniziativa davvero plurale e vicendevolmente arricchente. Raccoglieremo proposte, promuoveremo il dialogo con la società e organizzeremo convegni, forum, incontri e presentazioni che sviluppino questi aspetti centrali di questa proposta in difesa di, ripeto, vita, persona e famiglia.
Il partito ungherese Fidesz non fa parte dell’ECR, ma crede che la sua schiacciante vittoria alle elezioni politiche di domenica sia un segnale incoraggiante per un’Europa che lotta per la vita e per la famiglia?
È un segno di speranza che la società si desti davanti all’urgenza di promuovere politiche volte a rivalutare la vita e la famiglia, Il fatto che Polonia e Ungheria restino salde sulle proprie posizione, bilanciando in qualche modo gli squilibri prodotti dal progressismo, offre all’Europa intera l’opportunità di correggere una deriva che senza dubbio porterebbe tutti sugli scogli. La posizione conservatrice oggi dominante in Polonia e in Ungheria sta però crescendo un po’ in tutti i Paesi d’Europa e segfna il risveglio della società europea dal brutto sogno indotto dalle ideologie che corrompono il buon senso, la ragione e il naturalissimo anelito umano.
Commenti su questo articolo