«Sui temi sensibili come il fine vita non pensa che sia il caso di superare una logica di conflitti ideologici? Abbiamo tre grandi temi che riguardano la società: oltre al fine vita, la legge sulla cittadinanza e il ddl Zan. Bi-
sogna discutere e mediare ancora e siamo assolutamente pronti a farlo. Ma con un obiettivo di fondo: va coperto l’attuale vuoto normativo, che è peggio di tutto. In particolare sul fine vita trovo fondamentale dare una risposta alle esigenze che ci sono, come ha detto la Civiltà Cattolica»
È l’ultimo scambio fra domanda e risposta di un’intervista al segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, pubblicata da Eugenio Fatigante su Avvenire, il quotidiano dei vescovi cattolici italiani, ieri, domenica 27 febbraio.
Un’intervista sull’Ucraina aggredita dalla Russia in cui ex abrupto l’intervistatore calcia un assist da manuale all’intervistato, il quale raccoglie al volo e tira in porta senza sbagliare per dire, dalle pagine di Avvenire, che essere a favore della morte procurata piuttosto che della vita non sarebbe affatto un questione non negoziabile, principale e vincolante, bensì un derby da bar sport, e questo facendosi interpretatio authentica delle inaudite aperture all’eutanasia firmate dal padre gesuita Carlo Casalone su La Civiltà Cattolica e sponsorizzate da Avvenire attraverso l’ex ministro Giovanni Maria Flick, assommando errore a errore.
Niente male per il quotidiano dei vescovi cattolici italiani, sovvenzionato con l’8 x 1000 dei cattolici italiani, ivi inclusi gli umili e i semplici che da queste corbellerie rimangono scandalizzati, nello stesso giorno in cui il medesimo quotidiano dei vescovi cattolici italiani ha definito sessualità naturale umana uno stereotipo.
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