Il volume Eutanasia, le ragioni del no. Il referendum, le legge, le sentenze – esito dell’approfondimento impareggiabile compiuto dal Centro Studi Rosario Livatino (CSL), già fra l’altro autore di Legge omofobia perché non va. La proposta Zan esaminata articolo per articolo, testo base contro il tentativo di imporre all’Italia il bavaglio attraverso il «Ddl Zan», l’altra grande battaglia dell’ora presente – è certamente il testo di riferimento sulla manovra a tenaglia, che da un lato aizza il parlamento e dall’altro mobilita la piazza, per introdurre nell’ordinamento giuridico italiano l’eutanasia, cioè la cosiddetta «morte buona», quella che però di buono, come tutte le morti, non ha in realtà proprio nulla benché tanto piaccia alla «cultura di morte» oggi imperante.
Ora, il libro del CSL è stato pubblicato in novembre. Da allora alcune questioni sono intervenute, rendendone obsolete alcune parti o comunque bisognosi di emendamento determinati punti. L’aggiornamento era stato annunciato e «iFamNews» aveva volentieri raccolto l’annuncio. Adesso gli aggiornamenti sono finalmente disponibili, proprio sul sito Internet del CSL.
Come spiega il Centro studi, del testo resta valida la parte che contiene la lettura, articolo per articolo, delle Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita, risultante dall’unificazione di diverse proposte di legge. La trattazione si basa sull’articolato, di cui è relatore l’on. Alfredo Bazoli, del Partito Democratico, alla stregua del quale si è avviata la discussione nelle Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali della Camera.
Durante l’iter il relatore ha proposto, e le Commissioni hanno accolto, emendamenti al testo, che è stato approvato in sede referente nella seduta del 9 dicembre 2021: su di esso il 13 successivo è iniziato l’esame in Aula.
Ebbene, Bazoli ha qualificato come migliorative le modifiche introdotte: «c’è stato un grande sforzo di mediazione fra le diverse sensibilità. Sono state accolte molte delle sollecitazioni, provenienti in larga parte dal centrodestra. Sono stati inseriti criteri molto precisi per accedere alla cosiddetta “morte volontaria medicalmente assistita”, mettendo degli argini alla pratica dell’eutanasia».
Del medesimo avviso sono il presidente emerito della Corte costituzionale, ed ex ministro della Giustizia, Giovanni Maria Flick, che auspica conciliazioni in una intervista sine glossa pubblicata sul quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, e prima di lui padre Carlo Casalone su La Civiltà Cattolica, l’autorevole periodico dei Gesuiti, gettando scandalo al punto di suscitare l’immediata reazione di circa 60 realtà della società civile, fra cui «iFamNews», molte delle quali cattoliche (l’articolo de La Civiltà Cattolica è stato pubblicato alla vigilia dell’intervista di Flick su Avvenire in tempo giornalisticamente utile per mettere in pagina anche la reazione indignata della sessantina di sigle di cui però su Avvenire non c’è mai stata traccia).
I tentativi conciliatori de La Civiltà Cattolica e di Flick, ed evidentemente anche di Avvenire, assegnano – sono parole di padre Casalone sul periodico dei Gesuiti – «funzione di argine di fronte a un eventuale danno più grave».
Trattandosi di una gara fra una legge sull’eutanasia e un referendum sull’eutanasia, cioè di un derby a chi riesce a prendersi la coppa dei campioni della morte procurata, vale a dire una di quelle cose che, secondo il Concilio Ecumenico Vaticano II, «guastano la civiltà umana», e dice Papa Francesco, inventano e istituzionalizzano «un “diritto di morire” privo di qualsiasi fondamento giuridico» (questi due riferimenti sono scelti qui fra i molti possibili perché laici e perché dovrebbero dire pur qualcosa al periodico dei Gesuiti e al quotidiano dei vescovi italiani), è esattamente come dire – cioè come ha detto «iFamNews» – che è meglio approvare la morte procurata in parlamento per evitare di approvare la morte con un referendum, insomma approvarla comunque questa morte.
Torniamo al libro del CSL, che è l’oggetto primo di queste righe.
Sul proprio sito Internet il Centro studi aggiorna dunque i capitoli da 3 a 8 del libro per verificare se sia davvero così. Cioè per appurare, secondo scienza e coscienza,
- se la legge sull’eutanasia in discussione nel parlamento italiano funzioni o meno da argine di fronte a un eventuale danno più grave;
- se l’aggettivo «eventuale» adoperato al punto qui immediatamente precedente (e ripreso dall’articolo di padre Casalone) sia opportuno o meno;
- se l’eutanasia eventualmente approvata dal parlamento italiano in giacca e cravatta sia meno peggio dell’eutanasia raggiunta dall’Italia per via referendaria in jeans e maglietta;
- se sia mai lecito scegliere fra un male minore e un male maggiore in tema di morte procurata, cioè una di quelle cose che «guastano la civiltà umana» inventando e istituzionalizzando «un “diritto di morire” privo di qualsiasi fondamento giuridico»;
- se soprattutto esistano sul serio un male maggiore e un male minore davanti al male assoluto della morte procurata che guasta la civiltà e inventa “diritti” privi di fondamento giuridico;
- se quindi La Civiltà Cattolica, Flick e evidentemente anche Avvenire sbaglino.
Naturalmente il Centro Studi Rosario Livatino non porta alcuna responsabilità per quanto scritto qui dal sottoscritto.
Acquistate, insomma, il libro, leggetelo, studiatelo e correggetelo con gli aggiornamenti proposti.
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