• I più recenti
  • Tutto

S’infittisce l’ombra di George Soros sulla Corte europea dei diritti umani

01/05/2020
Questo giorno nella storia conservatrice: Marcia per la vita e la famiglia in Polonia

Questo giorno nella storia conservatrice: Marcia per la vita e la famiglia in Polonia

06/10/2025
Ingegnere fa causa al datore di lavoro per aver consentito l’uso dei bagni delle donne da parte di transgender

Ingegnere fa causa al datore di lavoro per aver consentito l’uso dei bagni delle donne da parte di transgender

06/10/2025
Star del porno condannato per efferati abusi su minori

Star del porno condannato per efferati abusi su minori

06/10/2025
Tentato assassino di Kavanaugh riceve una condanna clemente a causa della sua identità transgender

Tentato assassino di Kavanaugh riceve una condanna clemente a causa della sua identità transgender

06/10/2025
Il titolo Netflix continua a crollare a causa dei programmi transgender

Il titolo Netflix continua a crollare a causa dei programmi transgender

06/10/2025
La società madre di Rip Curl affronta ingenti perdite finanziarie a causa dell’ambasciatore transgender

La società madre di Rip Curl affronta ingenti perdite finanziarie a causa dell’ambasciatore transgender

30/09/2025
A una relazione omosessuale a tre è consentito adottare un bambino in Canada

A una relazione omosessuale a tre è consentito adottare un bambino in Canada

30/09/2025
Questo giorno nella storia conservatrice: approvato il primo emendamento Hyde

Questo giorno nella storia conservatrice: approvato il primo emendamento Hyde

30/09/2025
Un rapporto rivela neonati lasciati morire dopo aborti tardivi falliti in Irlanda

Un rapporto rivela neonati lasciati morire dopo aborti tardivi falliti in Irlanda

30/09/2025
Donna di 75 anni arrestata di nuovo fuori da una clinica per aborti in Scozia

Donna di 75 anni arrestata di nuovo fuori da una clinica per aborti in Scozia

30/09/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
07/10/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

S’infittisce l’ombra di George Soros sulla Corte europea dei diritti umani

Sì, la Corte europea dei diritti umani dipende da George Soros. A dirlo è la Corte europea dei diritti umani

Marco Respinti di Marco Respinti
01/05/2020
in Politica
3.1k
Reading Time: 5 mins read
0

George Soros. Image from Flickr

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Last updated on Maggio 7th, 2020 at 04:03 pm

Il 25 febbraio ci siamo domandati se per caso la Corte europea dei diritti umani (CEDU) non dipendesse da George Soros. Lo abbiamo fatto dando notizia di un devastante rapporto realizzato dallo European Centre for Law & Justice (ECLJ) di Strasburgo e intitolato Les ONG et les juges de la CEDH, 2009-2019, disponibile anche in lingua inglese e in lingua spagnola. Dopo due mesi la CEDU ha “risposto” al rapporto dell’ECLJ: confermando e rafforzando il peso di Soros al proprio interno. Spiega come e perché un nuovo exposé pubblicato dall’ECLJ firmato da Grégor Puppinck, PhD, direttore dell’ECLJ stesso, nonché membro del Comitato di esperti per la riforma della CEDU e già co-autore del rapporto di febbraio. Anzitutto, però, i termini della questione.

La denuncia dell’ECLJ

L’ECLJ è una ONG internazionale che si occupa della promozione e della protezione dei diritti umani e della libertà religiosa nel mondo. Dal 2007 gode dello status di Consulente Speciale al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite dell’Organizzazione delle Nazione Unite.

Grégor Puppinck, PhD, direttore dello European Centre for Law & Justice (ECLJ) di Strasburgo

Dopo un’indagine scrupolosa, durata sei mesi e relativa al decennio 2009-2019, in febbraio l’ECLJ ha pubblicato il citato rapporto, concludendo che, dei 100 giudici permanenti che compongono la Corte, 22, cioè poco meno di un quarto dell’assise, presentano legami con sette ONG, essendone stati, prima di diventare giudici della CEDU, collaboratori o persino dirigenti. Le sette ONG in questione sono (in ordine alfabetico) l’A.I.R.E. Centre (Centro per i diritti individuali in Europa), Amnesty International, la Commissione Internazionale dei Giuristi, la rete di comitati e fondazioni Helsinki, Human Rights Watch, Interights (Centro internazionale per la protezione giuridica dei diritti dell’uomo) nonché il network denominato Open Society Foundations e le sue diverse branche, in particolare l’Open Society Justice Initiative. Di quei 22 giudici legati a queste sette ONG, 12 presentano rapporti diretti con Open Society, che quindi, di quelle sette ONG, è quella a cui afferisce il numero di giudici maggiore di detto gruppo: lo dimostrano le biografie dei giudici, disponibili sul sito dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE). Del resto le sei ONG identificate nel rapporto oltre a Open Society sono tutte finanziate da Open Society. Ancora, 18 di quei 22 giudici hanno presenziato a casi presentati o sostenuti da Open Society. Nei dieci anni presi in considerazione il rapporto individua infatti 88 casi problematici. Almeno. Più altri, dove il legame fra giudici e ONG è indiretto, e i legami indiretti nel rapporto non vengono presi in considerazione. In gioco c’è insomma l’indipendenza della Corte che in Europa arbitra nientemeno che i diritti umani e la trasparenza del suo operato, chiunque siano le ONG in questione. Anzitutto e soprattutto una questione cristallina di metodo, prima ancora che di merito. Ma subito dopo il merito c’entra eccome. Tutti infatti sappiamo chi Open Society sia, la rete di organizzazioni del milionario George Soros che nel mondo propaganda e finanzia la mentalità abortista e la cultura transgender.

Irregolarità

Due mesi dopo, dunque, la CEDU “risponde” alla denuncia dando ragione all’ECLJ. Ha infatti eletto quello che Puppinck definisce «il controversissimo giudice Yonko Grozev, bulgaro, all’importantissimo rango di “presidente di sezione”». Perché Puppinck definisce Grozev «controversissimo»? Perché «[…] Grozev ha speso una carriera intera da avvocato e da attivista di ONG vicine a George Soros o da lui finanziate, fino a che non è diventato uno dei leader mondiali della branca di Open Society specializzata nell’uso di istituzioni giuridiche per scopi politici (Open Society Justice Initiative). Tra l’altro è diventato famoso pure come avvocato del gruppo di donne punk (le Pussy Riot) che si sono rese protagoniste di gesti sacrileghi nella cattedrale di Mosca». Ora, ad “iFamNews” siamo convinti graniticamente che tutti abbiano sempre diritto a un avvocato difensore (è uno dei lasciti più luminosi alla civiltà mondiale del Medioevo, Inquisizione compresa, come evidenzia bene per esempio lo specialista italo-statunitense John Tedeschi in Il giudice e l’eretico. Studi sull’Inquisizione romana), e sappiamo bene che solo i dispotismi e i totalitarismi negano l’istituto dell’avvocato difensore, ma nondimeno alcuni fatti solleticato la nostra innata curiosità giornalistica.

«Già nel 2014», spiega Puppinck sul conto di Grozev, «erano state messe in dubbio le modalità della sua nomina a Strasburgo, giacché tre membri del comitato bulgaro incaricato della selezione erano suoi colleghi di ONG. Una denuncia al Consiglio d’Europa per l’irregolarità della procedura di selezione, presentata da un’organizzazione locale, venne però respinta». Grozev, un «[…] attivista» privo di «[…] esperienza come magistrato (analogamente alla maggioranza dei giudici di Strasburgo) è così diventato uno dei 47 giudici della Corte europea dei diritti umani. Poco dopo la sua elezione, i suoi nuovi colleghi hanno deciso a suo favore nel caso delle Pussy Riot, ordinando alla Russia di pagargli, come è prassi, un risarcimento sostanziale».

Incontrastato

Una volta che Grozev è stato nominato giudice, «[…] gli sono stati tolti casi che aveva portato davanti alla CEDU in qualità di avvocato o che vi erano stati portati dalle ONG di cui aveva fatto parte. Laddove in nove di questi casi ha rinunciato a comparire in qualità di giudice esattamente come era suo dovere fare, Grozev è comunque comparso in almeno altri 10 casi presentati o sostenuti da ONG che lui stesso aveva fondato o diretto fino a poco tempo prima», casi di cui è disponibile l’elenco. Come dice Puppinck, «questa condotta costituisce una violazione grave e ripetuta degli obblighi etici fondamentali di un giudice» e, «in qualsiasi Paese dove viga il rule of law, chi si rendesse colpevole di violazioni di questo tipo andrebbe soggetto a severe sanzioni disciplinari». Fu a quel tempo che il ministero bulgaro della Giustizia sollevò pubblicamente la possibilità che Grozev venisse rimosso dall’incarico, rimettendosi peraltro alla CEDU. Adesso Grozev «dirigerà una delle cinque sezioni della Corte, parteciperà alla gestione generale di essa e presenzierà sistematicamente nei casi più importanti». Sarà pure il giudice incaricato della deontologia nella sezione che presiederà «[…] e deciderà da solo, caso per caso, se invitare, consentire o rifiutare l’intervento delle ONG nei casi» in oggetto. Niente male.

Tags: CEDUECLJGeorge SorosGrégor PuppinckInquisizioneJohn TedeschiOpen SocietyOpen Society Justice InitiativePussy RiotYonko Grozev
Marco Respinti

Marco Respinti

Marco Respinti è stato il direttore di International Family News fino alla fine del 2022.Italiano, è giornalista professionista, membro dell’International Federation of Journalists (IFJ), saggista, traduttore e conferenziere. Ha collaborato e collabora con diversi quotidiani e periodici, sia in versione cartacea sia online, in Italia e all’estero. Autore di libri, ha tradotto e/o curato opere di, fra gli altri, Edmund Burke, Charles Dickens, T.S. Eliot, Russell Kirk, J.R.R. Tolkien, Régine Pernoud e Gustave Thibon. Senior Fellow al Russell Kirk Center for Cultural Renewal (Mecosta, Michigan), è anche socio fondatore e membro del Consiglio Direttivo del Center for European Renewal (L’Aia, Paesi Bassi). Membro del Comitato editoriale del periodico The European Conservative e del Consiglio Consultivo della European Federation for Freedom of Belief, è direttore responsabile del periodico accademico The Journal of CESNUR e, sul web, di Bitter Winter: A Magazine on Religious Liberty and Human Rights.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.