Last updated on Luglio 30th, 2020 at 04:04 am
Quindici giorni entro i quali la politica avrebbe dovuto trovare i fondi necessari, altrimenti molte scuole paritarie sarebbero state costrette a chiudere. Era il 21 maggio quando, intervistata da “iFamNews”, suor Anna Monia Alfieri, pasionaria dell’Unione Superiori Maggiori d’Italia (USMI), lanciava l’allarme. Il limite indicato dalla religiosa è stato oggi oltrepassato. E, guarda caso, già alcune scuole paritarie, da Nord a Sud, stanno per chiudere i battenti.
Ma non tutto è perduto. C’è ancora un margine per salvare il salvabile. Questa settimana inizia in commissione Bilancio della Camera il dibattito sugli emendamenti al «Dl Rilancio». Diversi riguardano proprio le paritarie. Finora sono stati stanziati in tutto 150 milioni. Cifra che i rappresentanti delle paritarie ritengono esigua, invocando venga messo sul tavolo almeno il doppio.
La presa di coscienza
In commissione c’è chi lavora alacremente per raggiungere questo obiettivo, consapevole del fatto che abbandonare i 300 mila studenti delle paritarie che sarebbero chiuse comporterebbe per lo Stato una sconfitta nonché un aggravio economico. È un punto, questo, che sottolinea Massimo Garavaglia, della Lega. È però fiducioso e indica un punto di svolta nell’audizione in commissione a suor Anna Monia Alfieri. «Il suo intervento è stato esaustivo ed è servito a convincere dell’importanza del tema anche gli altri gruppi parlamentari», afferma a “iFamNews”. Quando parla degli altri gruppi parlamentari, l’esponente del Carroccio non si riferisce al Movimento 5 Stelle, la cui maggioranza degli esponenti sembra ancora refrattaria a stanziamenti ulteriori. «Il tasso di partecipazione del Movimento 5 Stelle ai dibattiti in commissione è molto basso anche quando si parla di altre questioni», osserva Garavaglia. Il quale aggiunge pragmaticamente: «L’importante è che tutti gli altri siano d’accordo, se tutti votano i nostri emendamenti tranne i 5Stelle, si raggiunge comunque la maggioranza».
L’Intergruppo per la Sussidiarietà
La trasversalità sul tema delle paritarie è dimostrata anche dall’emendamento dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, primo firmatario il suo presidente Maurizio Lupi, di Noi con l’Italia. «Il nostro emendamento», spiega a “iFamNews”, «si propone di incrementare le risorse al fine di raggiungere la cifra necessaria di 300 milioni, almeno per quest’anno». Lupi dice inoltre che esistono altri emendamenti che propongono aiuti diversificati, per esempio «la detraibilità per le famiglie nella dichiarazione dei redditi delle spese per la scuola paritaria dei figli». Lupi intravede disponibilità da parte del ministero dell’Istruzione.
Sostegno anche da Sinistra
La conferma che l’intento di salvare le paritarie sia trasversale la dà a “iFamNews” Beatrice Lorenzin, oggi nel Partito Democratico. «Ci stiamo tutti impegnando in questo senso, c’è grande consapevolezza del tema. Il problema è soltanto quello di trovare le risorse», afferma. Anche in questo caso, tuttavia, è necessario fare dei distinguo. Quando si chiede all’ex ministro della Salute se si sta impegnando anche il Movimento 5 Stelle, risponde laconica e sorridente: «Io mi riferisco al Pd!». Mano tesa verso le paritarie è quella di Liberi e Uguali (LeU), il cui esponente Stefano Fassina dice ad “iFamNews”: «Dobbiamo trovare una convergenza, perché le scuole paritarie offrono un servizio pubblico e sono di sostegno alle famiglie». L’economista profonde franchezza: «Abbiamo però dei vincoli molto stretti, soltanto 800 milioni da spendere per tutti gli emendamenti, dal sostegno alle imprese alle casse integrazioni. Dunque non credo riusciremo a risolvere tutti i problemi delle paritarie, ma almeno quelli più urgenti». Fassina garantisce inoltre che la sua posizione è condivisa da larga parte di LeU. «Non c’è preclusione», dice.
Equiparare le paritarie alle statali
Chi sulla questione striglia il governo è il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, il quale reagisce con profondo rammarico all’annunciata chiusura di alcuni istituti scolastici. Il mancato intervento del governo, afferma, «è probabile sia legato al pregiudizio ideologico dei 5Stelle, il cui ministro Azzolina nelle scorse settimane si è lasciato andare a inaccettabili commenti contro questo segmento insostituibile del sistema italiano dell’istruzione». Infine il suo appello: «Se il presidente Conte vuole sostenere le scuole paritarie metta fondi sufficienti, proroghi la cassa integrazione, avvii il processo di equiparazione con le pubbliche statali dal quale scaturisca una competizione sana a vantaggio della qualità dell’offerta formativa».
Commenti su questo articolo