Il 30 settembre 1976, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il primo emendamento Hyde, segnando una delle prime e più significative vittorie legislative per il movimento pro-vita sulla scia di Roe v. Wade (1973).
Prendendo il nome dal deputato Henry Hyde dell’Illinois, l’emendamento proibiva l’uso di fondi federali Medicaid per pagare la maggior parte degli aborti, assicurando che i contribuenti non sarebbero stati costretti a sovvenzionare la procedura.
L’emendamento Hyde fu innovativo in due modi. In primo luogo, fu una risposta diretta alla legalizzazione radicale dell’aborto da parte della Corte Suprema, stabilendo che — anche all’interno del quadro di Roe — il Congresso poteva tracciare confini morali e finanziari. In secondo luogo, rappresentò un chiaro esempio di sostegno bipartisan per una misura pro-vita, approvata in un Congresso controllato dai Democratici con voti di entrambi i partiti.
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