Oggi Giuseppe Sala premia l’eutanasia di Marco Cappato

Il sindaco della capitale morale d’Italia volta le spalle ai cittadini. Consegnerà l’«Ambrogino d’oro» a chi ne è indegno. Piangiamo

Giuseppe Sala e Marco Cappato

Last updated on Dicembre 8th, 2022 at 12:22 pm

Suicidio è darsi la morte da soli. Ma se per darsi la morte da soli si è incapaci di fare da soli, allora non è più suicidio.

Oggi, 7 dicembre 2022, Milano, la capitale morale d’Italia, festeggia il proprio santo patrono, Ambrogio. Ma Ambrogio è triste perché il primo cittadino della città di cui è patrono, e di cui lo diventò per meriti civili e religiosi, in un tempo in cui l’autorità pubblica stava a zero e l’amministrazione urbana inesistente, così diventando il vero primo fra tutti e di tutti, premierà il «suicidio assistito», la bugia attraverso cui si propaganda l’eutanasia.

Oggi il primo cittadino di Milano, il sindaco Giuseppe Sala, premierà Marco Cappato, l’apostolo dell’eutanasia, il quale si è consegnato da sé all’autorità giudiziaria avendo aggirato la legge italiana e rendendosi pertanto indegno di onorificenza pubblica. Sala consegnerà a Cappato l’«Ambrogino d’oro» che insignisce i milanesi meritevoli per abnegazione al servizio del prossimo e del bene comune. Un controsenso assurdo per chi, come Cappato, accompagna i sofferenti all’ipocrisia del «suicidio assistito».

Ambrogio è triste, oggi, perché Sala, che rappresenta Milano, si contorce in un salamelecco irricevibile alla «cultura di morte».

«iFamNews» ha lanciato una petizione per chiedere al sindaco Sala di astenersi da un gesto così basso. Tantissimi amici e lettori di «iFamNews» hanno risposto con solerzia. Eccoli i veri milanesi, i veri italiani. Li ringrazio, li ringraziamo di tutto cuore. Spiace soltanto che il sindaco di Milano abbia voltato loro le spalle. Certamente se ne ricorderanno alle prossime elezioni. Ce ne ricorderemo anche noi, ce ne ricorderemo tutti. Oggi è un giorno triste per Milano.

L’«Ambrogino d’oro» va piuttosto consegnato a tutte le vittime che gli apostoli dell’eutanasia scelgono di non curare, accompagnandoli alla morte. Piangiamo. Piangiamo quelle vittime. Piangiamo Cappato e tutti coloro che auspicano e favoriscono e propagandano l’eutanasia. Piangiamo Milano e questo suo sindaco. Se Milano non fosse ben più grande di Sala verrebbe voglia di dismilanesizzarsi.

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