Marco Cappato verrà premiato dal Comune di Milano come testimonial dell’eutanasia e inganna l’attesa accompagnando un malato alla morte.
Romano è un malato che oggi è morto di «suicidio assistito» in una clinica svizzera. Romano è stato accompagnato nella clinica elvetica della morte da Cappato. Premiando Cappato, il Comune di Milano premierà questa sfida, questa offesa alla vita.
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Il 7 dicembre il Comune di Milano, guidato dal sindaco, Giuseppa Sala, consegnerà a Cappato l’«Ambrogino d’oro», cioè il riconoscimento che la città meneghina offre ai propri cittadini meritevoli per virtù pubbliche. Il merito pubblico di Cappato è l’eutanasia.
Bisognerebbe premiare invece le vittime, le persone che l’eutanasia promossa da Cappato lascia indietro e consegna al nulla.
È ciò che «iFamNews» chiede da giorni al sindaco Sala con una petizione da firmare e da far firmare. Il silenzio del sindaco può e potrà solo significare che invece alla cura dei sofferenti si preferisce la morte.
Un’amministrazione pubblica dovrebbe occuparsi del bene comune dei cittadini. Morte, bene comune… Non corre legittimamente pure a voi un brivido lungo la schiena?
Articolo aggiornato alle 18:10 del 25 novembre 2022
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