Rispetto al 2020, nel 2021 gli Stati Uniti d’America hanno registrato un aumento del tasso di natalità pari all’1%. Sembra poca cosa, ma non lo è affatto, dal momento che si tratta del primo aumento da sette anni a questa parte.
Lo affermano i Centers for Desease Control and Prevention (CDC) e lo conferma la dottoressa Denise Jamieson, che dirige il dipartimento di Ginecologia e ostetricia nella Emory University School of Medicine di Atlanta, in Georgia, che pure sottolinea con cautela come non si sia ancora tornati ai livelli precedenti alla pandemia di CoVid-19, il virus riconosciuto fra i responsabili del crollo delle nascite nei due anni appena trascorsi.
Al netto dei tanti discorsi a proposito dell’«inverno demografico», definizione perfetta e calzante che monsignor Michel Schooyan (1930-2022), scomparso di recente, ha dato della crisi delle culle nel mondo occidentale, è una buona notizia, finalmente. Prima dei dati relativi al 2021, infatti, il tasso di natalità negli Stati Uniti era diminuito in media del 2% ogni anno, ma l’anno scorso sono stati segnalati 3,7 milioni di nascite, rispetto a 3,6 milioni , più o meno, registrati nel 2020.
È possibile che la grande paura e l’incertezza che tanti hanno provato all’inizio del periodo pandemico siano responsabili del calo dei concepimenti notato nel 2020, fra lockdown e preoccupazioni di ogni tipo determinate dal coronavirus, così come la situazione più serena e meno stringente dell’anno successivo abbia spinto le coppie a investire meglio e di più sulla famiglia.
In ogni caso, i tassi di natalità sono aumentati sia per le donne ispaniche sia per quelle bianche, rispettivamente dell’1% e del 3%. Tra le donne asiatiche, le donne nere e le donne native americane e native dell’Alaska sono invece scesi con percentuali fra l’1% e il 4% nel corso dell’anno.
I tassi di natalità tra le adolescenti sono notevolmente diminuiti, sino al 6%, mentre sono aumentati per le donne non più giovanissime. I dati, infatti, evidenziano che le nascite sono aumentate fra il 3% e il 5% per le donne fra i 30 e i 40 anni. Paiono numeri piccoli, ma raccontano di tanti bambini in più.
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