La solita bugia dell’«aborto sicuro»

Anche la Sierra Leone prevede di legalizzare l’aborto elettivo, con la scusa delle morti legate a gravidanze difficili e povertà

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Julius Maada Bio, presidente della Sierra Leone, ha studiato in patria, poi nel Regno Unito e infine negli Stati Uniti. È un ex militare, è sposato, ha quattro figli. Durante la decima «Conferenza africana sulla salute e i diritti sessuali», che si è svolta all’inizio del mese a Freetown, la capitale, Bio ha annunciato che il suo governo appoggia all’unanimità il disegno di legge che mira a depenalizzare l’aborto nel Paese

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«In un momento in cui, nel mondo, i diritti alla salute sessuale e riproduttiva delle donne vengono revocati o minacciati, siamo orgogliosi che la Sierra Leone possa ancora una volta essere leader, attuando una riforma progressiva», ha affermato il presidente, evidentemente in risposta al ribaltamento della sentenza Roe vs. Wade attuato dalla Corte Suprema statunitense. «Voglio che sia normale», ha aggiunto, «che un uomo africano, un leader africano, possa e debba parlare liberamente e pubblicamente delle mestruazioni, perché non c’è vergogna nelle mestruazioni». Ci mancherebbe. Ma “forse” le due cose non hanno il medesimo peso.

La legge sull’aborto attualmente in vigore in Sierra Leone risale al 1861 e consente la procedura di soppressione del bambino nel grembo solo se la vita della madre dovesse essere a rischio. Nel 2015, il parlamento avrebbe adottato una legge denominata Atto di aborto sicuro, ma l’allora presidente Ernest Bai Koroma ha rifiutato di firmarla, sostenendo piuttosto la necessità di un referendum popolare. Ora, secondo il presidente Bio, il parlamento sarebbe pronto a discutere e votare il disegno di legge per la Maternità senza rischi.

I dati sulle morti materne, per cause legate direttamente o indirettamente alla gravidanza e al parto, così come quelle riferibili all’aborto «non sicuro», sono addotti a motivazione valida e fondamentale per l’adozione di nuove norme nel Paese africano, ma trascurano piuttosto indagini e analisi scientifiche accurate, per esempio da parte del dottor Calum Miller, che hanno già evidenziato in passato l’utilizzo falsato e strumentale di tali dati. Si tratta di un male “endemico” dell’Africa, disperatamente presa al cappio degli aiuti internazionali delle organizzazioni sedicenti pro-choice.

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