• I più recenti
  • Tutto
Mani malattia fine vita

Irlanda, l’eutanasia avanza. Ma non si può dire

27/01/2022
Questa immagine è stata originariamente pubblicata su Flickr da Gage Skidmore all'indirizzo https://flickr.com/photos/22007612@N05/8085498352 (archivio). È stata esaminata l'8 agosto 2019 da FlickreviewR 2 ed è stato confermato che è concessa in licenza secondo i termini della licenza cc-by-sa-2.0.

Il Texas designa il Council on American-Islamic Relations (CAIR) come organizzazione terroristica

20/11/2025
Questa immagine è stata originariamente pubblicata su Flickr da Gage Skidmore all'indirizzo https://flickr.com/photos/22007612@N05/53427835914. È stata esaminata il 29 dicembre 2023 da FlickreviewR 2 ed è stato confermato che è concessa in licenza secondo i termini della licenza cc-by-sa-2.0.

L’HHS pubblica un rapporto che evidenzia i pericoli degli interventi chirurgici di transizione di genere per i bambini

20/11/2025
La Nuova Zelanda vieta nuove prescrizioni di bloccanti della pubertà

La Nuova Zelanda vieta nuove prescrizioni di bloccanti della pubertà

20/11/2025
Un tribunale del Maine vieta a una madre di portare il figlio in chiesa

Un tribunale del Maine vieta a una madre di portare il figlio in chiesa

20/11/2025
Autore: mykola swarnyk creative commons attribution-share alike 3.0 unported

Il “Dottor Morte” si scusa per la battuta depravata sul “sacrificio delle nonnine”

18/11/2025
L’emittente statale austriaca accusata di parzialità contro gli influencer cristiani

L’emittente statale austriaca accusata di parzialità contro gli influencer cristiani

18/11/2025
I papà delle ragazze del Maine guidano una petizione per vietare ai maschi di partecipare agli sport femminili

I papà delle ragazze del Maine guidano una petizione per vietare ai maschi di partecipare agli sport femminili

18/11/2025
Il potenziale assassino di Trump usava i pronomi “they/them”

Il potenziale assassino di Trump usava i pronomi “they/them”

18/11/2025
Creatore: Ted Eytan Copyright: Questo materiale è concesso in licenza al pubblico sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale

Un rapporto rivela la palese copertura pro-trans della BBC

17/11/2025
Atleta di atletica leggera si vede negare la medaglia per mesi dopo aver protestato contro la presenza di uomini negli sport femminili

Atleta di atletica leggera si vede negare la medaglia per mesi dopo aver protestato contro la presenza di uomini negli sport femminili

17/11/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
23/11/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Irlanda, l’eutanasia avanza. Ma non si può dire

Il ddl sulla «morte dignitosa» è l’apoteosi degli eufemismi e delle manipolazioni linguistiche

Luca Marcolivio di Luca Marcolivio
27/01/2022
in In evidenza, Vita
609
Reading Time: 3 mins read
0
Mani malattia fine vita

Image from alberto.biscalchin (Flickr)

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

La manipolazione semantica in campo biopolitico non è affatto una novità. Verrebbe da dire, anzi, che senza un minimo di neolingua e di eufemismi a buon mercato, la rivoluzione antropologica non farebbe nemmeno un passo. Così come in Italia si discute in parlamento di «omicidio del consenziente» e non certo di eutanasia, qualcosa di molto simile sta avvenendo in Irlanda, dove il Dying with Dignity Bill è al vaglio della Camera Bassa. Nell’intera bozza di legge che si prefigge di disciplinare la «morte con dignità», non appaiono mai, nemmeno una volta, le espressioni «suicidio assistito» o «eutanasia». L’attenzione è rivolta, piuttosto, a concetti come «assistenza nell’agonia», «prescrizione di sostanze che possono essere ingerite oralmente», «prescrivere e fornire i mezzi di autosomministrazione», «la sostanza o le sostanze possono essere somministrate». Una terminologia molto rassicurante, volta ad accontentare un ampio numero di persone, da chi ha in orrore l’eutanasia ma aborrisce anche l’accanimento terapeutico a chi, invece, la vorrebbe in casi eccezionali.

«Morire con dignità»: ma che vuol dire?

La stessa espressione «morire dignitosamente» svela un principio di un’ovvietà incontestabile: chi è che vorrebbe morire privato della dignità? «È stato suggerito che la logica dell’uso del linguaggio eufemistico nel disegno di legge è quella di riflettere meglio i desideri dei pazienti con malattia terminale il cui desiderio è una morte dignitosa», si legge in un commento pubblicato dal periodico scientifico irlandese Studies.

Eppure il disegno di legge irlandese sul fine vita disciplina effettivamente il suicidio assistito. Leggendo con attenzione la bozza si scopre che un medico può prescrivere una o più sostanze da ingerire oralmente somministrate al paziente da un’altra persona oppure tramite un dispositivo «con lo scopo di consentire a quella persona di porre fine alla propria vita» (Sezione 11). Tutte perifrasi che, almeno su un piano superficiale, allontanano l’idea del suicidio assistito, che però rappresenta la sostanza della legge.

Anche l’eutanasia è parte integrante del Dying with Dignity Bill che, all’articolo 11, stabilisce che, nel caso in cui il paziente non sia in grado di autosomministrarsi un farmaco, «allora la sostanza o le sostanze possono essere somministrate», in modo da «consentire alla persona di porre fine alla propria vita». L’intenzione omicida è conclamata. Le figure autorizzate a uccidere il paziente sono «il medico curante o il professionista sanitario che lo assiste» (Sezione 11.6), che potrà essere un altro medico o un infermiere, che, in questo caso, sono obbligati a compiere un omicidio legalizzato.

Sì, la proposta prevede anche l’obiezione di coscienza, ma in forma truffaldina. Perché il medico che non voglia prendere parte ai protocolli di morte per i propri pazienti deve optare per il «trasferimento delle cure» (Sezione 13) a un collega. Cioè un medico pro-life che non volgia uccidere materialmente il paziente è obbligato a indicare un altro medico disposto a farlo.

Situazione paradossale

Il deputato Gino Kenny, relatore del Dying with Dignity Bill, si è affrettato a puntualizzare che la «morte assistita» non va confusa con il «suicidio assistito» e che «le persone con malattie terminali non si suicidano», in quanto mancano delle facoltà mentali per comprendere ciò che fanno. Quando, tuttavia, qualcuno muore per mano di un altro, è difficile dire che quell’atto non sia qualificabile né come omicidio, né come suicidio. Il risvolto paradossale del caso irlandese è che nell’isola britannica vige una strategia nazionale di prevenzione del suicidio, protocollata congiuntamente dal ministero della Salute, dall’Ufficio nazionale per la prevenzione del suicidio e da Health Ireland. Il documento proclama: «La prevenzione del suicidio è preoccupazione di tutti. Questa strategia nazionale stabilisce cosa si ebba fare come governo e come società per proteggere e per salvare vite umane». La questione, ribadisce il testo, riguarda l’«intera società» e richiede un approccio di «tutto il governo». Ma, significativamente, in Irlanda questa strategia di prevenzione non è mai stata menzionata in alcun dibattito parlamentare.

Tags: Eutanasia
Luca Marcolivio

Luca Marcolivio

Giornalista professionista, Luca Marcolivio è accreditato alla Sala Stampa della Santa Sede dal 2011. Direttore del webmagazine di informazione religiosa Cristiani Today, collabora con La nuova Bussola Quotidiana, Pro Vita & Famiglia e con il blog del Centro Machiavelli. Dal 2011 al 2017 è stato caporedattore dell’edizione italiana di Zenit. Ha pubblicato Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato e curato La società dell’allegria. Don Bosco raccontato dai salesiani del XXI Secolo

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.