Last updated on Febbraio 8th, 2023 at 12:41 pm
Molte bene la consapevolezza del Primo Ministro giapponese e l’impegno determinato e serio ad affrontare la crisi demografica del paese che è seria e grave.
Il primo ministro giapponese, il conservatore Fumio Kishida nei giorni scorsi ha tenuto un discorso carico di realismo e di preoccupazione perché il se il suo Paese non fosse capace di invertire la crisi demografica in corso, potrebbero crearsi devastanti conseguenze economiche e sociali. “Il nostro Paese è sull’orlo dell’incapacità di mantenere le funzioni della società”, ha dichiarato Fumio Kishida all’inizio della sessione della Dieta, il parlamento giapponese, di quest’anno.
Il numero di nascite nel 2022 è inferiore a 800.000. Nel 1973, al culmine del baby boom, sono nati 2,09 milioni di bambini. La popolazione giapponese continua a diminuire. Nel 2020, i ricercatori hanno previsto che la popolazione giapponese sarebbe scesa dai 128 milioni del 2017 a meno di 53 milioni nel 2100.
L’aumento del numero delle nascite, ovvero la sfida della natalità e delle politiche famigliari, saranno la “priorità assoluta” del Governo guidato dal Premier Kishida. Tra i progetti sul tavolo c’è quello di stanziare fondi per “creare un’economia e una società a misura di bambino”, perché, “le politiche per l’infanzia e la cura dei bambini sono l’investimento più efficace per il futuro”, ha dichiarato alla Dieta. E’ urgente risolvere il problema “ora o mai più” e “semplicemente non si può più aspettare”, ha ripetuto il Primo Ministro, assicurando che si metterà anche “il sostegno all’educazione dei figli come la nostra politica più importante”.
Per tutto ciò, il Governo pensa al raddoppio della spesa per i programmi legati all’infanzia, l’istituzione di nuova agenzia governativa sulla natalità e crescita demografica e politiche famigliari da istituirsi sin dal prossimo aprile e che possa portare idee concrete da finanziarsi entro l’estate. Nel 2021, secondo gli ultimi dati disponibili, il Giappone ha registrato un numero record nel declino naturale della popolazione. Ad aggravare il problema, circa il 28% dei giapponesi ha più di 65 anni. Per la prima volta un governo giapponese pone come priorità assoluta la crisi demografica, molti paesi dovrebbero fare altrettanto, anche in Europa.
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