I cattolici tornano in politica

Un incontro per rilanciare l'impegno. Mantovano: «Attuare la Dottrina sociale»

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Il mondo cambia. E lo fa velocemente. Con esso urge anche un «cambio» nella presenza pubblica dei cattolici. L’obiettivo, forse mancato negli ultimi tempi, è incidere nella società. D’altronde siamo di fronte a un bivio antropologico che condiziona sempre più le leve politiche e giuridiche: dinnanzi a questo scenario è giunto il momento di offrire una proposta. È da queste considerazioni che nasce l’iniziativa di un network di associazioni del laicato cattolico.

Presenti Bassetti e Parolin

Oggi, mercoledì 9 marzo, il network si è riunito alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino – Angelicum. Il titolo dell’evento è «Sui tetti, pubblica agenda sussidiaria e condivisa». Tra i partecipanti, spiccano due preminenti figure della Chiesa cattolica italiana e della Santa Sede: il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, e il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Il primo ha introdotto i lavori, mentre il secondo ha concluso il convegno con una lectio magistralis.

Non l’ennesimo “partitino di centro”

Nel nutrito parco dei relatori, c’è anche il dott. Alfredo Mantovano, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino. Contattato da «iFamNews», sottolinea che «non si tratta né della promozione dell’ennesimo partitino di centro né di qualcosa che richiami le esperienze di Todi». Secondo il magistrato, l’impegno risponde, piuttosto, allo «sforzo di declinare al momento attuale i princìpi della Dottrina sociale cristiana, sapendo che è ruolo che all’interno della Chiesa compete ai laici». Non solo. Mantovano rileva che «sul piano tematico, è anche la chiusura di qualsiasi dialettica fra “cattolici dei princìpi (non negoziabili)” e “cattolici del sociale”», poiché «l’attenzione del credente è per entrambi i piani».

Le proposte su eutanasia e aborto

Ma quali sono le proposte concrete? La bozza è gravida di temi da affrontare nel breve e nel medio termine. La priorità è data a temi attuali nelle sedi parlamentari, come l’impegno a promuovere le cure palliative quale deterrente a leggi sull’eutanasia. Sul fronte del contrasto all’aborto, si propone di rifondare i consultori attuando il PNRR. Quest’ultimo «prevede di affidare alle nuove “case di comunità” anche le funzioni dei consultori». Sia l’occasione – scrive il network – «per attuare l’art. 2 della 194/78 in tema di effettiva promozione della vita, anche coinvolgendo le realtà no profit impegnate su questo essenziale fronte, per porre fine alla troppo lunga stagione dei consultori solo come dispensatori di certificati per l’aborto».

Riempire le culle

Massima attenzione è riservata alla crisi demografica: a tal proposito si va dalla proposta simbolica di istituire una «Giornata della vita nascente» a quella di un fisco pro-family passando per la revisione dei parametri ISEE, che oggi penalizzano le famiglie numerose. Su queste tematiche si rivolge l’invito al Governo a consultare periodicamente l’Osservatorio nazionale sulla famiglia per valorizzare l’ascolto dei corpi intermedi nella società.

Gender e scuola

Il PNRR emerge di nuovo nella parte dedicata alla scuola: si chiede di includere le paritarie negli investimenti necessari per «interventi di carattere infrastrutturale» agli edifici scolastici. «Va normativamente previsto un nuovo Patto di Corresponsabilità Educativa Scuola-Famiglia, per valorizzare il ruolo attivo dei genitori e delle loro associazioni», scrivono ancora i promotori dell’iniziativa. A tal proposito non può mancare un riferimento all’ideologia gender, da contrastare in quanto «conduce a una inaccettabile e discriminatoria marginalizzazione delle donne».

Le altre proposte

Quanto ancora ai giovani, si evidenzia il contrasto alla legalizzazione della droga. E poi, ancora, una legge per fare dell’«utero in affitto» un reato universale. Con scadenze d’attuazione diverse, trovano inoltre spazio l’impegno ad arginare lo «straripamento della giurisdizione» all’ambito prettamente legislativo, la separazione delle carriere e un’inversione delle politiche carcerarie nel senso della rieducazione lavorativa. Sul fronte lavoro, si chiedono nuove tutele, meno costi indiretti, welfare aziendale e partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. Si propone poi un’agenda sul tema immigrazione con particolare cura al contrasto della tratta. I temi, insomma, non mancano. L’impegno ad affrontarli da una prospettiva laicale cattolica neanche.

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