Last updated on Dicembre 19th, 2021 at 05:41 am
Joe Biden, il presidente del Paese più potente del mondo, ha fatto il nome del nuovo capo di un dicastero di importanza primaria, l’Office of Global Women’s Issues, cioè il ramo del Dipartimento di Stato che si occupa della questione femminile nel mondo.
Perché è tanto importante quel dicastero? Perché la «cultura di morte» oggi strumentalizza volentieri le donne, cacciando loro in gola e martellando a tutti gli altri nella testa che l’aborto sarebbe un diritto, la gravidanza pressoché una malattia, specie se “indesiderata”, che le pillole “dei giorni dopo” non uccidono, che se l’aborto non lo vedi (grazie alla suddetta pillolina) fa meno male, che quello che cresce nel grembo materno è solo un «grumo di cellule», che ci sono vite non degne di essere vissute e che dare alla luce una persona unica e irripetibile, che i cristiani pensano persino sia chiamata vocazionalmente alla santità, sia questione di «igiene sessuale» e «salute riproduttiva», ovvero – se mi è concessa la grevità studiata – come farsi un bidet.
È dopo avere sovvertito il mondo per ottenere la parità fra maschi e femmine che la «cultura di morte» oggi sciupa le femmine come catene fordiste di montaggio attraverso l’«utero in affitto», le usa e getta strapazzandole con l’aborto, le inganna con le mille bugie.
Il dicastero che ci occupa della “questione donna” nel mondo del Paese più importante del mondo è quindi davvero la stanza dei bottoni. Per questo il fatto che Biden, il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti d’America (sia detto a beneficio dei cattolici, ma anche gli altri ci pensino seriamente), abbia indicato Geeta Rao Gupta per quel posto di responsabilità altissima è cosa di una gravità altrettanto altissima.
La Gupta, infatti, è una beniamina del mondo filoabortista, portata in palmo di mano dalla Planned Parenthood. Ma è pure una propagandista dell’ideologia LGBT+ nelle massime sfere terrestri, per esempio nell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Medico, indiana, nel 2010 è entrata nel gotha della Bill and Melinda Gates Foundation, nota per propagandare e sovvenzionare la cultura filoabortista e l’ideologia gender ovunque riesca. E fra chi ha sempre seguito le direttive della Gupta c’è del resto l’UNICEF, che di bambini si occupa soltanto se riescono a nascere, cioè se scampano all’aborto.
Ora, l’ufficio per il quale la Gupta è stata nominata è stato inventato nel 2009 dall’allora presidente Barack Obama, ed è qui che ho ragione da vendere quando dico che quel dicastero è strategico perché la «cultura di morte» oggi strumentalizza volentieri le donne.
Insomma, sarà pure un po’ suonato, Biden, come direbbero alcuni con insistenza, ma non sbaglia un colpo. Ma è il silenzio di certuni che continua a perplimere.
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