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Abolire la frase «vite non degne di essere vissute»

Giornata della Memoria: no alla barbarie nazista di ieri, no ad aborto, eutanasia, eugenetica, persecuzione religiosa di oggi

Giacomo Bertoni di Giacomo Bertoni
26/01/2020
in Vita
333
Reading Time: 5 mins read
0

Immagine tratta da Pixabay.com

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Last updated on Gennaio 28th, 2020 at 05:58 am

Oggi, lunedì 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, ricordo scolpito nel calendario dalla risoluzione dell’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, 60/7 del 1° novembre 2005.

Il 27 gennaio 1945 si aprivano i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, nei pressi di Oświęcim, in Polonia, e gli occhi di un mondo ferito dalla guerra scoprivano le atrocità compiute dai nazionalsocialisti tedeschi. Accanto allo sterminio del popolo ebraico e degli oppositori politici, il Terzo Reich aveva avviato in Germania una campagna di eutanasia selvaggia, durante la quale oltre 5mila tra bambini e adolescenti portatori di disabilità fisiche e disturbi mentali furono uccisi nei reparti speciali degli ospedali tedeschi o comunque nazificati. Di questi giorni gelidi ritornano nel cuore e rimbalzano nella mente le melodie de La variante di Lüneburg, la fabula in musica tratta dall’omonimo romanzo pubblicato nel 1993 dallo scrittore italiano Paolo Maurensig, che, attraverso la metafora di una terribile partita a scacchi, racconta l’orrore di quei campi di morte. «È tardi è tardi, ormai dobbiamo andare. Esuli siamo, esuli, e questa è la condanna: per quanto tu non voglia, il nostro è un congedo…».

L’inviolabilità della vita umana

Cosa rimane a noi della Shoah? Fin da piccoli, a scuola, abbiamo conosciuto questa macchia indelebile sulla camicia della storia umana. Ogni anno, per la Giornata della Memoria, ascoltavamo brani tratti dai diari dei sopravvissuti, partecipavamo a convegni, assistevamo a spettacoli teatrali. Oggi prepariamo anche hashtag e immagini da condividere sui social, con la consueta puntualità imposta dai social. Ma siamo stati formati a prevenire un nuovo orrore? Siamo stati messi in guardia? Qualcuno a scuola ci ha mai educati a uno sguardo critico sulla realtà di oggi? Uno sguardo che non dimentica, ma che si rinnova allo stesso tempo, perché la memoria da sola non basta se non accende il pensiero sull’oggi. In gioco, sulla bilancia della storia, c’è l’inviolabilità della vita umana. Quella inviolabilità calpestata dal Terzo Reich allora e oggi ancora ferita a morte dall’aborto, che solo nel 2019 è costato 42,4 milioni di vittime; dall’eutanasia, che si allarga sul cielo dell’Europa; dall’eugenetica, dove i test prenatali diventano giustificazione per eliminare chi non risponde ai canoni dell’uomo del futuro; dalle persecuzioni religiose, di cui sono vittime quasi 300 milioni di cristiani nel mondo, secondo la fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre, e altre minoranze etniche e religiose schiacciate da regimi totalitari e dispotici.

La denuncia della barbarie nazista chiede, impone di mettere al bando per sempre l’espressione «vita non degna di essere vissuta». Questa frase ritorna infatti oggi come allora, solo da voci diverse, e chi realmente ha a cuore la vita umana ha il dovere di rigettarla, sempre.

Cosa sarà passato nel cuore di madre di Viviane Lambert?

«La pendola in soggiorno e il pianoforte a coda, che tua madre suonava. Quante note e la tastiera, il quaderno di Magdalena, puoi solo ricordare. Ricorda la tua casa, per quanto puoi. Ricorda, perché mai più, mai più ci torneremo…»: è sempre “Lüneburg”. L’incubo di chi si è visto strappare via la vita, la famiglia, la casa, da un potere al quale non ci si poteva ribellare. Magari davanti agli sguardi tristi, ma rassegnati, dei vicini, tra chi non ha parlato e si è salvato, forse ha ricevuto anche un premio, e chi, davanti all’incubo, ha scelto il martirio pur di dare alla luce uno spiraglio dal quale tornare nel mondo. Il buio è sempre in agguato, pronto a farsi arma di una nuova ideologia, con una maschera diversa, ma con gli stessi tratti opprimenti e antiumani. L’odio per l’uomo, il disprezzo per la fragilità, la repulsione per la verità, la lotta contro il Cielo.

«Nel cuore di madre il sorriso del bimbo non si cancella, nel cuore, anime bianche nel cielo non vi scordate, per quanto sia il male non vi scordate…». Cosa sarà passato nel cuore di madre di Viviane Lambert, mamma dell’eutanasizzato Vincent Lambert (1976-2019), durante questo inimmaginabile 2019? Tuo figlio non può vivere perché disabile. Perché non produttivo. Perché un costo. Perché squarcia il delirio di onnipotenza dell’uomo di oggi. La nostra coscienza è sollecitata da continui allarmi di ritorno dell’onda nera, quasi sempre in prossimità di elezioni. Eppure quante viscide mani ha questa onda nera. Le mani, per esempio, di chi decide che la vita di qualcuno non vale abbastanza per meritare un po’ di acqua e di cibo. E questo avviene nei Paesi più avanzati, culturalmente ed economicamente.

Sentinella, a che punto è la notte?

Come vivere bene la Giornata della Memoria? Ricordando la notte dell’umanità nei campi di sterminio. Ma quelle anime bianche nel cielo chiedono a noi l’impegno solenne di vigilare, come sentinelle del mattino, affinché l’odio per l’uomo non torni. Anche quando l’odio è chiamato amore, anche quando la verità è chiamata menzogna, anche quando il buio ha trovato servi nel mondo della politica, dell’informazione, magari anche in luoghi impensabili.

«E ancora la notte trattiene il respiro, in una prolungata apnea. Ma non per molto ancora, che già il sole del suo cappello di feltro leva la tesa nera…». Anche adesso, soprattutto adesso, siamo chiamati a custodire l’umano. A difendere la vita sempre, in modo speciale quando è fragile, quando è malata, quando è anziana, perché è lì che resta celato il Mistero. Che la vita sia minacciata in un campo di sterminio oppure in una clinica moderna, che a decidere chi deve vivere e chi deve morire sia un despota o un medico, un giudice o un intellettuale, chi ha a cuore l’umano è chiamato ad alzarsi in piedi e a vegliare nella notte. “IFamNews” è nato per questo. Il buio fa paura, il buio isola. E quando sei da solo al buio sei tentato di accontentarti anche di una torcia a batteria. Sei disposto a tutto pur di averla. Sentinella non cedere, non dubitare, non accontentarti. L’alba è vicina. «E nel primo raggio di sole c’è un frullare d’ali: le allodole si levano alte e, come il cuore, tra cielo e terra restano sospese…».

Tags: AbortoEutanasianazismoOlocausto
Giacomo Bertoni

Giacomo Bertoni

Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già al quotidiano la Provincia Pavese, ha lavorato con Ossigeno per l’informazione, il Ticino, e dal 2016 collabora con Radio Mater. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro per bambini, Toppy, un moscerino dal cuore grande (EdiGio'), a cui sono seguiti Gino e la Vecchia Consigliera (2011) e Un ponte tra le Valli (2014). Nel 2014 si è laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Pavia. Dal 2011 cura il suo blog personale Il parco di Giacomo.

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