In una nuova intervista, Papa Francesco ha criticato duramente il presidente del Nicaragua Daniel Ortega, sostenendo che deve soffrire di uno “squilibrio” personale e ha paragonato il suo regime alle dittature “rudi” dell’inizio del XX secolo. “Con grande rispetto, non posso che pensare a uno squilibrio nella persona che guida”, ha detto Papa Francesco di Ortega in un’intervista a Infobae, pubblicata il 10 marzo. “È qualcosa che è al di fuori di quello che stiamo vivendo, è come se portasse la dittatura comunista del 1917 o quella hitleriana del 1935, portandole qui. Sono un tipo di dittatura rozza”, ha sottolineato.
Il Papa si è anche rammaricato che il vescovo Rolando Álvarez di Matagalpa sia finito “in prigione”, e lo ha descritto come un “uomo molto serio, molto capace”, che “ha voluto dare la sua testimonianza e non ha accettato l’esilio”. Monsignor Álvarez rifiutò di lasciare il Nicaragua insieme a 222 prigionieri politici deportati il 9 febbraio 2023. Il giorno seguente, la dittatura lo condannò a 26 anni e 4 mesi di carcere, con l’accusa di essere un “traditore della patria”.
Dobbiamo ricordare che proprio nelle scorse settimane le violenze di Ortega contro la chiesa cattolica si sono moltiplicate. Infatti, tra il 23 e 24 febbraio, Mercoledì delle ceneri, il Governo Ortega aveva deciso di vietare le’ Via Crucis’ nelle strade delle città del paese: la Via Crucis potrà svolgersi solo all’interno o nell’atrio delle chiese, al massimo e solo con permessi specifici, la processione potrà percorrere il perimetro esterno della chiesa, ma in questo caso non sarebbe garantita la sicurezza dei fedeli. Il 7 marzo, nuova aggressione alla Chiesa e al popolo cristiano, con la chiusura di due università legate alla Chiesa cattolica, private dello status giuridico per “non conformità” alle leggi. Il Ministero dell’Interno aveva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del paese la cancellazione dello status giuridico dell’Università Giovanni Paolo II, con sede a Managua e in altre quattro città, e dell’Universidad Cristiana Autónoma de Nicaragua (UCAN), con sede a León e in altre cinque città, a causa del “mancato rispetto degli obblighi previsti dalle leggi che le regolano”. Il regime nicaraguense ha approvato lo stesso martedì 7 marzo, la cancellazione dello status giuridico di ‘Caritas Nicaragua’. La Caritas era legalmente registrata nel Paese dal novembre 1994. Ora il Papa Francesco scende in campo con la fermezza necessaria per denunciare un regime socialista e comunista per troppo tempo sostenuto politicamente da molti governi socialisti anche occidentali.
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