Last updated on Ottobre 14th, 2021 at 01:02 pm
Questa è la versione italiana, diffusa dall’ufficio stampa di Fratelli d’Italia (FdI), dell’intervento pronunciato in spagnolo domenica 9 ottobre 2021 da Giorgia Meloni, leader di FdI, all’evento «Viva21», organizzato a Madrid dal partito conservatore spagnolo «Vox». Perché «iFamNews» pubblica questo discorso? Perché è bello e valido. Perché contiene molti elementi in cui ci riconosciamo. Il pubblicarlo ci schiera? Certo, ma noi non abbiamo mai nascosto di essere schierati, di essere assolutamente di parte: noi siamo dalla parte dei «princìpi non negoziabili» da sempre, la parte giusta, «the right side», e tale non per bravura nostra ma in virtù della verità delle cose, e quando incontriamo qualcuno, chicchessia, sia egli Pier Paolo Pasolini sull’aborto o Papa Francesco, Donald J. Trump o Platinette e Mario Capanna sul «Ddl Zan», diamo spazio e facciamo eco. Attendiamo quindi altri interventi così e li pubblicheremo.
–Marco Respinti
Buongiorno a tutti, patrioti! Caro Santiago, caro Jorge, carissimi amici di VOX, grazie! Grazie per questo invito, per l’emozione che mi regalate oggi con questa splendida manifestazione gremita di patrioti.
Oggi, qui, io mi sento a casa. Mi sento a casa perché sono immersa nel magnifico patrimonio di tradizioni che hanno forgiato la civiltà spagnola nei secoli. Mi sento a casa perché qui si respira aria di cultura e di orgoglio nazionale, di radici e di futuro, di storia e di identità. Ed è proprio dell’identità il tema che costituisce il nucleo del nostro comune impegno, e il terreno di scontro fondamentale del nostro tempo. L’identità è il principale nemico del mainstream globalista e tutti noi che la difendiamo siamo il bersaglio dei “pasionari” del progressismo. Tutto ciò che ci identifica è sotto attacco.
È sotto attacco la persona, e con lei il valore stesso della vita umana. Di ogni singola vita umana, perché ognuno di noi è portatore di un codice genetico unico e irripetibile, e questo, piaccia o no, ha del sacro. Mentre i presunti “buonisti” vogliono imporci la cultura dello scarto, di vite che non sono degne di essere vissute secondo canoni soggettivi, di vite che possono essere selezionate, vendute o comprate come fossero prodotti del supermercato, di vite che possono autodistruggersi con la droga. Non lo accettiamo. E i mostri non siamo noi, ma chi in nome di una presunta libertà propone pratiche abominevoli come l’utero in affitto o la droga libera. Loro sono i mostri.
È sotto attacco la famiglia, nucleo imprescindibile per la procreazione, l’educazione e la formazione dei nostri figli, centro degli affetti e della solidarietà tra generazioni, primo luogo dell’appartenenza. È sotto attacco l’identità sessuale, che le lobby Lgbt vorrebbero abbattere a colpi di propaganda gender nelle scuole, nei media, nelle istituzioni con quel principio del «self id» – non sono quello che sono ma quello che sento – che colpisce prima di tutto i diritti e le conquiste delle donne.
È sotto attacco la nostra spiritualità, il senso del sacro e le stesse radici cristiane, in nome di un relativismo assoluto e di un ateismo aggressivo che finiscono per spianare la strada al proselitismo fondamentalista. Così la laicità dello Stato viene usata come una clava contro i simboli del cristianesimo mentre si finge di non vedere che in Europa, ormai, interi quartieri sono in mano alla legge islamica.
È sotto attacco il lavoro della nostra gente, schiacciato da una tassazione mostruosa che soffoca la libertà di impresa, dalla concorrenza al ribasso causata da una globalizzazione senza regole, dalla finanza speculativa che prende il sopravvento sull’economia reale e riduce i diritti dei lavoratori.
Sono sotto attacco i confini delle nostre Nazioni e dell’Europa, sottoposti a una pressione spaventosa dalla retorica immigrazionista della sinistra che alimenta un vergognoso traffico di esseri umani per riempirci di nuovi disperati, che in troppi casi finiscono con alimentare la criminalità o per spartirsi briciole di pane con i nostri poveri nelle periferie delle grandi città metropolitane.
È sotto attacco la nostra storia, processata vigliaccamente dalla «cancel culture» della Sinistra, che tutto dimentica e tutto distrugge. Certo, la storia dell’Europa e dell’Occidente sono piene di vicende complesse e tragiche ma questa storia ha dato forma alle democrazie che conosciamo oggi e la soluzione non è cancellarla, ma fare della memoria un insegnamento. Voglio continuare a discutere con voi, amici e fratelli spagnoli, su Cristoforo Colombo ma non accetterò che le sue statue vengano abbattute perché qualche barbaro dei Black Lives Matter lo considera un pericoloso schiavista. In Europa le statue non si abbattono, le statue le abbattono i talebani!
È sotto attacco la nostra libertà di espressione, censurata ogni giorno nella vita reale, sui media e sui social network, dalla dittatura del politicamente corretto in mano agli oligarchi della Silicon Valley, che con i loro multimiliardari “Stati digitali” impongono le loro regole a tutto il mondo, privando i popoli della loro ricchezza e della loro sovranità. E non so se un giorno riusciranno a impedirci di esprimerci sulle loro piattaforme, ma quello che so è che non potranno mai impedirci di pensare con la nostra testa! E dire ciò in cui crediamo! Mai!
È sotto attacco la Patria, il valore più alto che tiene insieme tutti gli altri, perché è insieme comunità, confini, storia e identità. Una Patria che vogliamo salvare dalla deriva del modello unico globalista, liquido e standardizzato, ma anche dal secessionismo interno, non a caso finanziato e sobillato dalla grande speculazione finanziaria, che ha bisogno di disarticolare gli Stati per renderli deboli e piegarli. Noi come voi crediamo in una nazione, un popolo, una lingua e una bandiera! E come italiana mi scuso con voi per il triste lo spettacolo che l’Italia ha dato nella vicenda che ha riguardato l’arresto di Puigdemont avvenuto in Sardegna. Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria ma una cosa la devo dire: Italia e Spagna sono paesi amici, la Spagna è un paese democratico e se la Spagna chiede di poter processare un imputato secondo il suo codice penale nessuno ha diritto di impedirlo!
Tutta la nostra identità è sotto attacco, ma noi non lo permetteremo! Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana: non me lo toglierete!
Sia chiaro che amare la Patria non significa non credere nell’Europa, perché Nazione ed Europa non sono valori in contraddizione tra loro. Soltanto la sinistra in malafede può sostenere questo, perché loro hanno sempre odiato la Patria e hanno cominciato ad amare l’Europa solo quando sono diventati orfani dell’Unione Sovietica. Infatti, hanno cercato di trasformare l’Europa dei popoli e delle diversità in una specie di Stato sovietico, tutto burocrazia, imposizioni dall’alto e omologazione.
Noi amiamo l’Europa molto più di tanti finti europeisti. La amiamo perché ne amiamo le differenze e le specificità. Io sono orgogliosa di essere una patriota italiana e una patriota europea. Ma questo non mi impedisce di criticare l’attuale Unione Europea, una caricatura della civiltà europea, con quel suo bisogno di annullare le differenze, di imporre direttive assurde sugli aspetti più particolari della nostra vita, di dirci come dobbiamo educare i nostri figli, di colpire i prodotti della nostra eccellenza. Non ci faremo dire dai burocrati di Bruxelles se possiamo mangiare il nostro parmigiano o il vostro pata negra. Continueremo a dire quello che non ci piace di questa Unione senza accettare di essere definiti nemici dell’Europa. Continueremo a dire, ad esempio, che sulla transizione ecologica serve un approccio più pragmatico e meno ideologico.
Amare la Patria significa amare la terra dei padri, che non è solo la terra come luogo degli affetti e dell’identità, ma è anche il territorio in cui viviamo e nel quale vogliamo poter continuare a coltivare, allevare, bere, respirare e godere della bellezza della Natura. Garanzie che non ci daranno né Greta Thunberg né le lobby multinazionali che ne dirigono la retorica, utilizzando l’ecologia come trappola per condurci verso una transizione energetica che – fatta così – avrà costi ambientali e sociali altissimi per noi e profitti altissimi per loro. E ci consegnerà mani e piedi alla Cina, che venderà a noi un elettrico prodotto con le centrali a carbone, mentre centinaia di migliaia di aziende europee verranno messe fuori mercato e milioni di lavoratori rischieranno il posto di lavoro.
Continueremo a dire che vogliamo un’Europa protagonista sui grandi temi internazionali. Per fermare l’immigrazione incontrollata dall’Africa e dall’Asia, per difenderci dal terrorismo islamico, per fronteggiare le sfide che ci arrivano proprio dalla Cina, per costruire ponti verso l’America Latina che sta vivendo una stagione molto difficile. E voglio ringraziare pubblicamente Santiago Abascal per aver voluto promuovere la «Carta di Madrid», che ho convintamente firmato. È un manifesto di valori straordinario per unire le forze e aiutare i nostri fratelli dell’America Latina a liberarsi dal giogo di governi di ispirazione social-comunista che ne stanno affamando i popoli.
Sono popoli fratelli, nelle loro vene scorre tantissimo sangue spagnolo e italiano. Dobbiamo aiutarli e sostenerli fino a quando i tiranni non saranno sconfitti, i signori del narcotraffico non saranno in galera e fino a quando non torneranno la libertà e la democrazia.
Vogliamo un’Europa più presente nel Mediterraneo, che è stato culla della nostra civiltà e da cui oggi l’Europa è sempre più emarginata, mentre altri paesi la fanno da padrone. Penso alla Turchia di Erdogan che, mentre noi ci dividiamo mette in atto il suo espansionismo aggressivo, minaccia Nazioni europee come la Grecia o Cipro, controlla la Libia, ricatta l’Europa con gli immigrati clandestini e finanzia l’Islam politico in tutto il Vecchio Continente. E l’Europa ancora sta lì a prendere in considerazione l’ipotesi dell’ingresso della Turchia nell’Unione Euopea. Non lo permetteremo!
C’è, amici miei, un’altra Europa possibile. E per costruirla sarà fondamentale la nostra salda alleanza, spagnoli e italiani, fianco a fianco, insieme a popoli fratelli che sono accomunati a noi dalla nostra stessa matrice latina. Così potremo costruire un’Europa più equilibrata. E potremo riscoprire i veri valori che hanno fondato l’Europa.
In questi giorni tutti i commentatori si interrogano su come sarà l’Europa del dopo Merkel. Parlano di Draghi, di Macron e di qualche altra personalità. Ecco, io penso che noi, invece, dobbiamo lavorare insieme perché l’Europa del dopo-Merkel sia l’Europa dei Conservatori, l’Europa dei patrioti.
E se sono convinta che per far rinascere l’Europa ci sia bisogno della Spagna, oggi sono felice perché so che qui, di fronte a me, c’è la parte migliore della Spagna. Fatta di persone oneste e fiere, che rivendicano per la propria terra un destino all’altezza della propria storia.
Cari fratelli di VOX, cari patrioti spagnoli, io oggi sono qui a promettervi che in questa battaglia non sarete soli. In questa battaglia, al vostro fianco, avrete milioni e milioni di patrioti italiani.
Viva la Spagna! Viva l’Italia! Viva la nostra alleanza!