Last updated on aprile 28th, 2021 at 02:32 am
In Spagna, come altrove in Europa, si susseguono attacchi alla Croce e ad altri simboli cristiani. All’odio della teppaglia, nel Paese iberico, rischia di unirsi un’interpretazione di una norma dello Stato. Si tratta della Legge della Memoria democratica, approvata dal governo di Sinistra in settembre, con l’intento di fare tabula rasa di ogni nostalgia franchista.
La Valle de los Caídos
La prima e più significativa vittima di questa misura potrebbe essere l’enorme Croce della Valle de los Caídos, mausoleo a nord di Madrid nelle cui cripte riposano decine di migliaia di caduti durante la Guerra Civile (1936-1939). Dopo aver riesumato e spostato la salma di Francisco Franco (1892-1975), ora il governo vuole sconsacrare questo luogo e sottrarlo alla custodia della Fundación de la Santa Cruz dei benedettini. Il timore è che a farne le spese sia la Croce, di qui la decisione di alcuni fedeli di lanciare una petizione online per salvarla.
Come il regime cinese
Il timore che venga abbattuta è tutt’altro che peregrino: come racconta Tempi, in altre zone del Paese si sta già provvedendo alla rimozione di croci «come atto di riparazione alle vittime […] della dittatura franchista». È successo, per esempio, ad Aguilar de la Frontera, in Andalusia: una Croce issata fuori da un convento di carmelitane scalze è stata rimossa dalle autorità locali. Scene da Cina comunista o da territori occupati da terroristi islamici. Sulla vicenda è intervenuto il partito conservatore Vox, il cui portavoce nel parlamento andaluso, Alejandro Hernández, ha denunciato: «Il ministro della Cultura della Junta de Andalucía si è prestato a collaborare a questo episodio di odio settario con scuse tecniche ed estetiche, in un atteggiamento ipocrita e codardo che crea divisione e tensione tra i cittadini, generando un problema dove non c’era».
La mozione di Vox
Ma Vox non si limita alle denunce verbali. Per fermare lo stillicidio anticristiano, sta presentando in tutte le municipalità una mozione affinché la Croce sia considerata «bene di interesse culturale». Secondo i fautori dell’iniziativa, «in questo modo si tenterà di fermare l’offensiva contro simboli e sentimenti religiosi» sulla base di «leggi ideologiche». Le mozioni chiedono ai consigli comunali e alle comunità autonome di stilare un elenco di croci poste su strade o luoghi pubblici «in modo che possano essere classificate beni di interesse culturale». Questa classificazione fornirebbe alle croci una speciale protezione giuridica. D’altronde, sostiene ancora Vox, «la croce cristiana è il principale simbolo del cristianesimo, credenza religiosa di un terzo della popolazione mondiale, ed è anche legata, indipendentemente dalle credenze, alla storia della Spagna».
Storia dimenticata
A proposito di storia della Spagna, le Sinistre non perdono occasione per stigmatizzare la dittatura franchista, ma dimenticano forse volutamente che la Guerra Civile ha provocato il martirio di una moltitudine di cristiani. Gli estensori della raccolta firme per salvare la Croce della Valle de los Caídos ricordano che «tra il 1934 e il 1939, i cristiani hanno subìto una delle più grandi e sanguinose persecuzioni della storia da parte di un’oscura coalizione di socialisti, comunisti e anarchici chiamata “Fronte popolare”, con più di 8mila religiosi e diverse migliaia di laici brutalmente assassinati, uccisi solo ed esclusivamente per la loro fede».
Del tema parla il libro Persecuzione (ed. Lindau, 2015) scritto da Mario Arturo Iannaccone. La storia è sì maestra di vita, ma se viene raccontata tutta. Altrimenti è solo propaganda ideologica che rischia di alimentare l’odio gruppi che agiscono nel web, come «Fuego al clero» che, passando dalle parole ai fatti, assaltano le chiese.
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