Un sacerdote dell’Ohio si oppone a un gruppo anticattolico e subisce il contraccolpo di un attivista trans

La diocesi di Cleveland ha applaudito padre Gareau per il suo coraggio e ha appoggiato pienamente il suo appello ai cattolici affinché si esprimano contro ciò che vedono come una denigrazione della loro fede.

Padre Timothy W. Gareau, un sacerdote dell’Ohio della chiesa di St. Raphael a Cleveland, sta subendo il contraccolpo della sua parrocchia in seguito alla sua condanna della decisione dei Los Angeles Dodgers di onorare le Sorelle della Perpetua Indulgenza, un gruppo di drag performer che si ritraggono come suore, con il Community Hero Award. Durante l’omelia del 28 maggio, padre Gareau ha denunciato il gruppo per aver diffamato il nome di Gesù Cristo e del cristianesimo. Ha espresso la sua tristezza e frustrazione per questo atto di blasfemia.

Il sermone ha provocato una reazione pubblica da parte di un individuo transgender noto come “Avery”, un ex parrocchiano che ha affrontato il sacerdote dopo il sermone. Avery ha preso il microfono per esprimere il suo disappunto per l’omelia, affermando che “anche gli individui queer e transgender portano lo Spirito Santo dentro di loro”. Ha aggiunto che è stato doloroso ascoltare le parole del sacerdote e ha sottolineato che “lo Spirito di Dio si muove attraverso tutte le persone”.

La protesta di Avery ha portato al suo allontanamento dall’altare da parte di tre uomini presenti alla Messa. La polizia locale è stata contattata per timore di una possibile aggressione in corso. L’incidente ha suscitato un ulteriore dibattito all’interno della comunità, con attivisti LGBT e alcuni parrocchiani che hanno criticato padre Gareau per i suoi commenti.

Tuttavia, la diocesi di Cleveland è al fianco del sacerdote. In una dichiarazione, hanno applaudito padre Gareau per il suo coraggio e hanno appoggiato pienamente il suo appello ai cattolici affinché si esprimano contro ciò che vedono come una denigrazione della loro fede. Hanno sostenuto la necessità di combattere l’odio non con la violenza, ma incarnando l’amore di Cristo e annunciando con coraggio il Vangelo.

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