Last updated on Gennaio 28th, 2021 at 01:10 pm
La bacheca della loro pagina Facebook è un lungo elenco di denunce di bestemmie pubbliche, profanazioni, scritte blasfeme e assalti alle chiese, tutti episodi che in Francia si ripetono di frequente. È uno stillicidio sovente aggiornato e contro il quale ha deciso di insorgere il gruppo di giovani cattolici titolari di detto profilo social, che hanno così dato vita a un gruppo, Protège ton église («Proteggi la tua chiesa»), deciso a condividere energie e fede per contrastare l’onda di odio che attraversa il Paese.
La grande stampa d’Oltralpe derubrica questi continui assalti a piccoli episodi di vandalismo o a furti a opera di ladri. Eppure, negli oltre mille casi registrati dalla polizia francese nel 2018, solo in 127 sono avvenuti furti. In tutti gli altri si è trattato di aggressioni pure, spesso blasfeme. Non sono rari gli episodi in cui sono stati manomessi i tabernacoli, gettate le ostie sul pavimento o sottratte, ma lasciate intatte le opere d’arte: non si tratta dunque di rapine, ma di gesti mossi da cristianofobia. “iFamNews” ne parlato con Denis, responsabile della comunicazione di Protège ton èglise.
Come e quando è nata l’idea di formare il gruppo?
È nata a fine 2018 e ha preso vita all’inizio dell’anno dopo. Come è nata l’idea? Si potrebbe dire «spontaneamente». Assistere alle rapine e alle profanazioni inarrestabili in Francia, senza che nessuno ne parlasse, ci ha spinto a formare il gruppo e a creare una pagina Facebook per segnalare i numerosi episodi.
Come si svolge, concretamente, la vostra attività?
All’inizio abbiamo promosso “squadre” locali per vigilare sui monumenti. La nostra pagina Facebook serviva essenzialmente come collettore delle segnalazioni di attentati. Ora anche persone esterne hanno iniziato a inviarci informazioni su episodi simili contro il patrimonio religioso francese: le inviano prima a noi che ai giornali locali. Ma la nostra azione si è recentemente evoluta attraverso la collaborazione con l’associazione SOS Calvaires, il cui scopo è restaurare o ricostruire croci e cappelle votive in campagna. Grazie a questa collaborazione aggiungiamo un forte aspetto concreto al nostro scopo primario, che era soltanto quello di segnalare dei fatti. Adesso ricostruiamo e promuoviamo.
Siete attivi in tutto il territorio nazionale francese?
Sì, abbiamo “squadre” in molte città: Parigi, Amiens, Digione, Lione, Rennes, Versailles e altrove.
Siete tutti giovani. Quanti siete attualmente?
Parlare di numeri è difficile per noi, visto che le nostre azioni si basano sul volontariato. A livello nazionale, siamo sette. A livello locale, non abbiamo idea. Per esempio a Digione hanno preso parte alle ronde notturne a Digione fra le trenta e le quaranta persone.
Vi siete fatti un’idea sugli autori di questi assalti alle chiese?
Sono persone di estrazione diversa: estremisti di sinistra, islamisti, neopagani, persone che semplicemente odiano ciò che la Chiesa Cattolica rappresenta, gente ignara dell’importanza di ciò che va a colpire. Non esiste un idealtipo degli assalitori.
La vostra presenza è efficace nel contrasto agli attacchi?
Speriamo che gli assalitori siano scoraggiati dalla nostra presenza, ma non abbiamo elementi per saperlo con certezza. Sicuramente il nostro impegno serve a rispondere agli assalti, una volta avvenuti, attraverso la pulizia dei muri delle chiese imbrattati.