• I più recenti
  • Tutto
Orsacchiotto ferito

Uccisioni seriali di piccoli innocenti

29/04/2021
Uno studio rivela che 1 donna su 4 si pente dell’aborto

Uno studio rivela che 1 donna su 4 si pente dell’aborto

09/12/2025
Leader europei condannano la sentenza dell’UE che impone il riconoscimento dei «matrimoni» tra persone dello stesso sesso

Leader europei condannano la sentenza dell’UE che impone il riconoscimento dei «matrimoni» tra persone dello stesso sesso

09/12/2025
Questa immagine è stata originariamente pubblicata su Flickr da governortomwolf all'indirizzo https://flickr.com/photos/130921112@N07/49667118951. È stata revisionata il 17 marzo 2020 da FlickreviewR 2 ed è stato confermato che è concessa in licenza secondo i termini della cc-by-2.0.

L’amministrazione Trump corregge la targhetta di Richard Levine per mostrare il nome di nascita

09/12/2025
Funzionario dell’ONU dichiara che l’educazione LGBT è un “diritto umano”

Funzionario dell’ONU dichiara che l’educazione LGBT è un “diritto umano”

08/12/2025
Londra, censura per chi critica la clinica del gender

L’organizzazione femminile del Regno Unito vieta l’adesione ai giovani transgender

08/12/2025
Il Texas consente ai cittadini di citare in giudizio i fornitori di aborti fuori dallo stato

Il Texas consente ai cittadini di citare in giudizio i fornitori di aborti fuori dallo stato

08/12/2025
Donna brasiliana incarcerata per aver interrogato un uomo transgender nel bagno delle donne

Donna brasiliana incarcerata per aver interrogato un uomo transgender nel bagno delle donne

08/12/2025
Uomo svizzero incarcerato per un post sui social media

Uomo svizzero incarcerato per un post sui social media

06/12/2025
Questa immagine è stata tratta dalla collezione del progetto Geograph. Consultare la pagina di questa fotografia sul sito web di Geograph per i dettagli di contatto del fotografo. Il copyright di questa immagine è di proprietà di Bill Harrison ed è concesso in licenza per il riutilizzo secondo la licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0

Docente dell’Università di Aberdeen indagato per aver riprodotto musica “transfobica” di Harry Potter

05/12/2025
Donna australiana condannata a pagare 90.000 dollari per aver “erroneamente identificato il genere” di giocatori di football

Donna australiana condannata a pagare 90.000 dollari per aver “erroneamente identificato il genere” di giocatori di football

05/12/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
10/12/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Uccisioni seriali di piccoli innocenti

Semplicemente tutti inerti in attesa della prossima vittima

Barbara Santambrogio di Barbara Santambrogio
29/04/2021
in In evidenza, Vita
1.6k
Reading Time: 4 mins read
0
Orsacchiotto ferito

Image by congerdesign from Pixabay

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Last updated on Giugno 8th, 2021 at 08:57 am

Il 28 aprile di tre anni fa moriva Alfie Evans. Non aveva neppure due anni, e già moriva in ospedale, nel Regno Unito in cui era nato, dopo lunghi e feroci combattimenti che hanno fatto della sua vita e del suo corpicino un campo di battaglia, quindi dopo cinque giorni di agonia seguiti alla rimozione del supporto per la ventilazione, di cui beneficiava a causa di una grave patologia neurovegetativa.

A nulla sono valse le richieste dei genitori di trasferirlo in un altro nosocomio per tentare una terapia quantomeno palliativa, per esempio all’estero, a nulla l’appello del Santo Padre, a nulla le manifestazioni delle associazioni per i diritti umani, a nulla la disponibilità dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma di prendersi carico delle cure del piccolo, né che il governo del nostro Paese avesse concesso al bambino la cittadinanza, proprio affinché potesse essere trasferito in Italia.

Alfie Evans (9 maggio 2016-28 aprile 2018), Charlie Gard (4 agosto 2016- 28 luglio 2017), Isaiah Haastrup (18 febbraio 2017-7 marzo 2018).

Tre storie che si assomigliano in modo tragico, tre bambini cui sono state negate le cure sanitarie fondamentali, tre famiglie distrutte, tre lapidi con nome e data. Una Spoon River senza parole, bastano i ricordi.

Ai genitori di Charlie non è stato concesso neppure di portare a casa il bambino, affinché una volta staccata la ventilazione potesse stare fra le braccia della mamma, quando non fosse più stato possibile curarlo in nessun modo.

Queste sono le vittime “celebri”, chissà quante invece quelle sconosciute, malgrado loro stessi e malgrado i genitori, che si sono battuti strenuamente ma purtroppo inutilmente affinché fosse loro garantito un diritto alla vita che, a quanto pare, non è garantito affatto. Tutto quanto in nome del cosiddetto «best interest», come a dire per il loro bene. Così giudica infatti la CEDU, la Corte europea dei diritti dell’uomo.

Perché è evidente che qualcuno consideri alcune vite meno degne di essere vissute rispetto ad altre, guarda caso spesso rispetto alla propria. Peccato che quel qualcuno detenga il potere di decidere e che questo lo renda tragicamente responsabile.

Poiché se è possibile uccidere un bambino ancora nel ventre della mamma, perché non farlo immediatamente dopo? Perché non dopo un anno, o due, se qualcosa “va storto”?

Perché non dopo qualche tempo, una volta passata la tenerezza dei primi momenti e del cucciolo d’uomo, in balia comunque degli adulti, qualora un genitore stremato non se la sentisse più di combattere?

Perché non dopo un grave incidente che abbia reso disabili?

Perché non quando l’età avanzata ha piegato la schiena e la voglia di vivere di una persona, in una depressione pesante come un macigno?

Domande retoriche, certo. Ma non inutili.

Non sono inutili perché Pippa Knight è gravemente malata ma è viva, ha cinque anni, potrebbe vivere a casa con i genitori, certamente con le cure e il sostegno opportuni, ma qualcuno propone di ucciderla, qualcuno pensa che dovrebbe essere la prossima della tragica lista.

Ora voi la guarderete negli occhi e avrete il coraggio di dire che è per il suo bene ammazzarla. Ma ne riparleremo.

Tags: EutanasiaVetrina
Barbara Santambrogio

Barbara Santambrogio

Dopo un percorso lavorativo originale e variegato, nel campo della pubblicità e dell’editoria, ma anche nel mondo enologico, è approdata finalmente a occuparsi di quanto più la appassiona. Oggi scrive (per il web, ma non solo), si occupa di traduzioni e insegna nella scuola primaria. Mamma biologica e adottiva, ama leggere e il running.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.