Last updated on Dicembre 3rd, 2021 at 09:00 am
Di paradossi l’era del CoViD-19 ne ha generati molti, e che il salutismo imperante stia in pendant scioccante con la più totale disinvoltura riservata quotidianamente dai più alle migliaia di bambini ammazzati nel ventre delle proprie mamme, di portatori di hadicap soppressi perché giudicati non degni di vivere, di sofferenti, malati terminali e stanchi della vita uccisi perché ne fanno richiesta non è una novità.
Ma che gli alfieri della morte non riescano nemmeno più a vedere quanto sono ridicoli è parimenti tragico.
Al 36 di Schanzenstraße ad Amburgo, in Germania, ha sede la «Verein Sterbehilfe», cioè l’«Ente per l’aiuto alla morte», anche se l’eutanasia che offre è il contrario esatto del concetto di «ente».
Stante il virus madre, che imperversa, e le sue varianti, che sbucano a ogni angolo di strada, l’associazione che regala la morte a chi ne faccia richiesta ha stabilito un protocollo rigido, difeso con teutonica intransigenza. Per chiedere di morire bisogna adesso dimostrare di essere sani, ovvero di essere vaccinati contro il nuovo coronavirus esibendo il «green pass». Altrimenti niente: nessuno può venire ammazzato.
«Sterbehilfe nur noch für Geimpfte und Genesene» campeggia infatti sul sito dell’Associazione: l’eutanasia è riservata solo ai vaccinati e ai guariti. Non vorrete mica che qualche sciagurato «no vax» e «no pass» infetti qualcun altro, rischiando di ammazzarlo…
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