La Legge sulla Libertà di Accesso agli Ingressi delle Cliniche (FACE) è stata invocata per condannare sei sostenitori pro-vita accusati di reati federali a seguito di una protesta pacifica tenutasi nel 2021 presso una struttura abortiva vicino a Nashville, Tennessee. La clinica Carafem Health Center di Mt. Joliet ha ospitato la protesta del marzo 2021, nota come “salvataggio”, e in seguito ha dovuto sospendere l’esecuzione di aborti per conformarsi alla legislazione pro-vita del Tennessee in seguito al rovesciamento di Roe v. Wade nel 2022.
I manifestanti che rischiano la condanna sono Chester Gallagher, Heather Idoni, Calvin Zastrow, Coleman Boyd, Dennis Green e Paul Vaughn. Rischiano fino a 10 anni e mezzo dietro le sbarre con multe pari a 260.000 dollari. Caroline Davis, un’ex manifestante, si è dichiarata colpevole delle accuse e, secondo quanto riferito, ha collaborato con il governo testimoniando contro i suoi coimputati.
Questi sviluppi hanno suscitato reazioni da più parti. La protesta era stata relativamente tranquilla, con canti, preghiere e alcuni posizionamenti strategici dei manifestanti per impedire l’accesso. Da un lato, il consulente senior della Thomas More Society, Steve Crampton, ha espresso la delusione e la frustrazione di molti membri della comunità pro-vita. D’altra parte, il senatore Mike Lee ha accusato l’amministrazione Biden di un doppio standard nell’attuazione della Legge FACE.
L’indagine su questi presunti casi di applicazione selettiva della Legge FACE da parte delle agenzie di intelligence federali, in particolare nei confronti dei pro-vita, sarà condotta dal Comitato ristretto “Weaponization of Government”, istituito dalla Camera dei Rappresentanti repubblicana degli Stati Uniti nel gennaio 2023.
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