• I più recenti
  • Tutto
Nuova Zelanda

Schizofrenie neozelandesi: libertà religiosa no, “libertà” di suicidarsi sì

27/05/2020
Questo giorno nella storia conservatrice: fondazione di C-FAM

Questo giorno nella storia conservatrice: fondazione di C-FAM

21/10/2025
Uomo che ha confessato di aver ucciso i genitori si batte per il suicidio assistito

Uomo che ha confessato di aver ucciso i genitori si batte per il suicidio assistito

21/10/2025
La revisione dell’HRSA rivela il prelievo di organi prima della fine della vita

La revisione dell’HRSA rivela il prelievo di organi prima della fine della vita

21/10/2025
Insegnante della Virginia rischia una punizione per aver denunciato che la scuola ha agevolato un aborto

Insegnante della Virginia rischia una punizione per aver denunciato che la scuola ha agevolato un aborto

21/10/2025
Il presidente polacco difende il matrimonio come unione tra un uomo e una donna

Il presidente polacco difende il matrimonio come unione tra un uomo e una donna

21/10/2025
Accadde oggi: fondazione di Minnesota Citizens Concerned for Life

Accadde oggi: fondazione di Minnesota Citizens Concerned for Life

20/10/2025
Famiglia cristiana fa causa alla Svezia per aver sottratto i figli a causa dell’educazione basata sulla fede

Famiglia cristiana fa causa alla Svezia per aver sottratto i figli a causa dell’educazione basata sulla fede

20/10/2025
L’ONU pubblica un rapporto sull’istruzione parentale che mina l’autonomia familiare

L’ONU pubblica un rapporto sull’istruzione parentale che mina l’autonomia familiare

20/10/2025
Famiglia arcobaleno

Compagnia assicurativa del Regno Unito smascherata per il sostegno LGBT

20/10/2025

La California obbligherà i bambini ad avere una hotline LGBT sui documenti scolastici

20/10/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
21/10/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Schizofrenie neozelandesi: libertà religiosa no, “libertà” di suicidarsi sì

L’aborto è stato depenalizzato in marzo e in settembre si voterà il referendum sulla «buona morte»

Cristina Tamburini di Cristina Tamburini
27/05/2020
in Vita
247
Reading Time: 4 mins read
0
Nuova Zelanda

Image from Google Images

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Last updated on Giugno 4th, 2020 at 03:33 am

Dopo la storica depenalizzazione dell’aborto, avvenuta in marzo, la Nuova Zelanda si prepara alla legalizzazione di eutanasia e suicidio assistito con un referendum che andrà al voto in settembre. In novembre, infatti, il parlamento ha approvato un disegno di legge sul cosiddetto «fine vita» con 69 voti positivi contro 51, dopo un dibattito durato ben due anni. Prima di esser trasformato in legge è però necessario che il disegno passi anche al vaglio dei cittadini. Ora, la nuova legge «consentirebbe a un malato terminale con una diagnosi di meno di sei mesi di vita di sottoporsi a suicidio assistito», ma è una legge dalle maglie molto larghe che non prevede né la presenza di testimoni né un periodo di riflessione prima che «i medici vengano trasformati in serial killer finanziati dallo Stato».

In questo contesto, Hospice New Zealand, una struttura che si occupa di cure palliative per malati terminali, ha chiesto un’audizione giudiziaria urgente per capire se, nel contesto della legge in questione, sarà possibile esercitare l’obiezione di coscienza e se l’esercizio di questa opzione risulterà penalizzante, per esempio mediante negazione di finanziamenti nel caso in cui un soggetto interessato rifiuti di fornire ai propri pazienti l’accesso alla pratica eutanasica.

Grande preoccupazione viene del resto espressa anche dall’organizzazione Right to Life New Zealand,  secondo la quale «l’eutanasia riguarda medici che uccidono i propri pazienti o che li assistono nel suicidarsi». L’eutanasia è dunque «[…] intrinsecamente malvagia», sostiene l’organizzazione: «nessun referendum può legittimare ciò che è male. Il divieto di togliere la vita a un altro essere umano è il fondamento della legge e della medicina. È sempre sbagliato uccidere un altro essere umano innocente. L’approvazione sociale, anche mediante referendum, non può mai rendere accettabile l’omicidio. Questo referendum è un tentativo per sedurre e per coinvolgere l’intera società nell’omicidio dei più vulnerabili».

Eutanasia sì, ma Messe no

Di nuovo, come già per la depenalizzazione dell’aborto, decisiva è stata la posizione del primo ministro Jacinta Arden: «Senza il suo appoggio», afferma ancora Rigth to Life New Zealand, «il disegno di legge sarebbe stato sconfitto in modo schiacciante alla prima lettura». Si tratta del resto della stessa Arden che, all’inizio di maggio, festeggiava il raggiungimento della soglia “zero contagi” da coronavirus e che quindi veniva ampiamente lodata per l’approccio alla pandemia: una grandissima capacità comunicativa (per esempio tramite Facebook Live) per un approccio informale che è stato coniugato a «politiche che hanno prodotto risultati reali e all’avanguardia a livello mondiale». Già a fine aprile ristoranti, alcune scuole, negozi di vendita al dettaglio avevano goduto di una, seppur limitata, riapertura, ovviamente nella garanzia delle misure di distanziamento sociale previste. Eppure ora, a quasi un mese di distanza, ci sono “attività” che non possono riprendere: le celebrazioni religiose.

Cinema, bar e ristoranti possono aprire a quante più persone possibili, entro i limiti delle regole sul distanziamento. Ma le chiese, invece, così come le moschee e le sinagoghe, sono aperte, ma non possono accogliere più di dieci persone per volta, pur rispettando esse tutte le procedure di sanificazione e di tracciamento dei presenti. Non si comprende però la ragione per cui, con il virus quasi eliminato, la partecipazione comunitaria al culto debba essere ancora sacrificata: è pur vero che le celebrazioni liturgiche continuano a essere raggiungibili online, ma non può certo passare l’idea che sia uguale assistere alle cerimonie religiose tramite uno schermo o parteciparvi di persona.

Pare insomma che il governo neozelandese si fidi più dei ristoratori che dei pastori, considerando la pratica religiosa come un evento folcloristico durante il quale le persone sono spinte a baciarsi e ad abbracciarsi «prima dopo e forse pure durante il servizio». Tra l’altro, non fosse per il rispetto dovuto alla libertà religiosa dei propri cittadini, libertà sotto attacco anche in Europa, il governo dovrebbe considerare – come sottolinea Mercatornet.com – che «molti dati mostrano gli effetti positivi della fede religiosa», indicando come il culto religioso non abbia un valore solo personale, individualistico, bensì sociale. Insomma, la fede fa bene, anche alla salute, riducendo drasticamente anche i cosiddetti «decessi per disperazione». Gli stessi decessi, di fatto, che si vorrebbe facilitare con la depenalizzazione dell’eutanasia.

Tags: AbortoEutanasiaJacinta ArdernLibertà religiosaNuova Zelanda
Cristina Tamburini

Cristina Tamburini

Cristina Tamburini, laureata in Filosofia con una tesi in Antropologia filosofica sull'utilitarismo contemporaneo, moglie e mamma di sette figli, non ha mai abbandonato lo studio e la passione per l’antropologia filosofica, l’etica e la bioetica. Ha tradotto in italiano diversi testi, fra i quali Azione e condotta: Tommaso d’Aquino e la teoria dell’azione di Stephen L. Brock e Intenzione di G. Elizabeth M. Anscombe, estendendo i propri interessi alla Teologia (in particolare all’Escatologia e alla Dottrina sociale della Chiesa). Ha curato il blog Sì, sono tutti miei! per raccontare e approfondire il maternage e la quotidianità in una famiglia numerosa.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.