Notiziona. Nella gara per la successione alla premiership del Regno Unito e alla leadership del Partito Conservatore britannico, dopo le dimissioni annunciate di Boris Johnson da entrambe, i sondaggi danno piazzata molto bene una donna, 49 anni, educata forse in scuole cattoliche, grande sponsor dei “diritti” LGBT+, contrarissima alle «terapie riparative», favorevole all’aborto, sposata un anno e divorziata quello dopo, riservista con il grado di sottotenente ad interim della Royal Navy, ex Segretario di Stato per lo Sviluppo internazionale, ex ministro per le Donne e le eguaglianze, ex Segretario di Stato per la Difesa e attuale ministro per la Politica commerciale: Penelope Mordaunt, per tutti Penny.
Dov’è la notizia? Qui sopra. È una donna. Una donna che sa cosa sia una donna, che sa cosa sia un uomo, che sa definire una donna mentre la Chiesa d’Inghilterra non lo sa più fare, che sa definire un uomo, che sa che tra una donna e un uomo c’è una differenza irriducibile. Una donna, Penny Mordaunt, che dice che un uomo che pensi di essere donna o che si faccia amputare parti del proprio corpo o gonfiare altre per credere e per far credere di essere una donna resta in realtà sempre e solo un uomo, così come dice che una donna che analogamente manometta il proprio corpo per credere e per far credere di essere un uomo resti in realtà sempre e solo una donna. Una donna, cioè, Penny, paladina dell’ideologia gender e della soppressione di un bimbo innocente ancora nel grembo materno che per essere così non crede si debba sabotare la realtà, la percezione della realtà, la comprensione della realtà, il racconto e la comunicazione della realtà.
Un po’, insomma, Penny Mordaunt, come se J.K. Rowling fosse in gara per succedere al dimissionario Johnson, la Rowling scrittrice rea di dire che le donne restano sempre donne e gli uomini sempre uomini anche se si travestono e si manipolano, la quale subisce per questo ogni sopruso e ogni minaccia, da ultimo il ticchettio sinistro di una bomba.
La Penny Mordaunt filoabortista e tutta pro LGBT+ ha votato a favore dei “matrimoni” fra persone dello stesso sesso. Suo fratello gemello, James, è omosessuale dichiaratissimo e spavaldo, che pensa che i Conservatori, il partito che la sorella si candida a guidare assieme al Paese, siano «omofobi» incalliti. Ma ha una tara inguaribile: non è stupida. E dice cose imperdonabili. Dice che se a un gatto tagli la coda, quel gatto resta sempre e solo un gatto; che se a un corvo amputi le ali, quel corvo resta sempre e solo un corvo; e che ovviamente la piccola Ellie non è affatto un opossum come i gemelli Crash ed Eddie benché dica di sentirsi opossum. Nel franchise de L’era glaciale anche i bimbi vedono che se il pachiderma si appende con la coda a testa in giù dagli alberi, gli alberi si schiantano non reggendone il peso. E vedono che Ellie poi smette di raccontarsi bugie, convolando, mammuth femmina qual è, a nozze con un mammuth maschio, figliando tanti piccoli altri mammuth maschi o mammuth femmine, niente opossum.
Tipo, come Penny Mordaunt ha fatto il 13 luglio, dicendo l’ovvio: «Una donna come me non ha il pene». Oppure il 1° marzo 2021 alla Camera dei comuni dicendo l’ovvio: «Gli uomini trans sono uomini e le donne trans sono donne». O il 10 luglio, dicendo l’ovvio: «Sul piano biologico sono una donna. Se mi sottopongo alla isterectomia o alla mastectomia, sono ancora una donna. E sono donna sul piano giuridico. Anche le persone nate maschi che hanno effettuato la transizione di genere sono femmine sul piano giuridico. Questo NON significa che siano donne sul piano biologico come lo sono io».
Ora, pare che nel mondo stanco in cui viviamo sia impossibile dire che un gatto con la coda tagliata è un gatto, che un corvo con le ali amputate è un corvo e che Ellie non diventa un opossum solo per il fatto di dirlo e volerlo.
In questo mondo in cui se uno dice che gli asini volano, gli altri ripetono che se tizio vede gli asini volare allora gli asini volano, e la stampa ci fa i titoli, dire invece che gli asini è impossibile che volino perché non sono fatti per volare, come fa Penny Mordaunt, potrebbe costare la leadership di un grande partito e la premiership di un grande Paese. Perché al governo siede oramai inamovibile la post-verità.
E per favore, qualcuno dica a la Repubblica che «difensora» non se lo merita nemmeno il peggior nemico.
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