Roma: oggi presidio per solidarizzare con Päivi Räsänen

A Helsinki inizia il processo nei confronti della politica finlandese, rea di dire le cose come stanno

Päivi Räsänen

Inizia oggi a Helsinki il processo a Päivi Räsänen, medico e ex ministro finlandese degli Interni, cristiana, madre di cinque figli e nonna di sette nipoti. È un caso giudiziario la cui eco va ben oltre i confini del Paese scandinavo. Come spiega ad «iFamNews» Matteo Fraioli, direttore di CitizenGo Italia, che sta promuovendo una massiccia campagna di solidarietà con l’ex ministro, «per la prima volta nella storia europea, la libertà di pensiero, di coscienza e la libertà religiosa saranno processati». L’accusa nei confronti della Räsänen, prosegue Fraioli, è «di “incitamento all’odio” per aver condiviso un passo della Bibbia sul proprio profilo Twitter». Per questo, CitizenGo ha organizzato dei presidi di protesta di fronte a tutte le ambasciate finlandesi europee in segno di solidarietà.

Ondata di sostegno

La Räsänen, spiega il direttore di CitizenGo Italia, «rischia fino a due anni di carcere solo per aver manifestato pubblicamente la sua fede». I membri di CitizenGO sono insorti nel 2021 per sostenerla e per denunciare quella che definiscono una «colossale ingiustizia». Più di 300mila cittadini hanno firmato la petizione di CitizenGO, consegnata a mano direttamente sulla scrivania del procuratore generale della Finlandia, Raija Toiviainen. Quest’ultimo, sottolinea Fraioli, «ha descritto l’ondata di sostegno a Räsänen come qualcosa di “assolutamente eccezionale, persino allarmante”».

Precedente pericoloso

Secondo Fraioli, «l’Europa sta affrontando una deriva molto preoccupante nell’ambito dei diritti», in quanto «la libertà di parola e la libertà di religione sono diritti umani fondamentali, come si legge nella Dichiarazione universale dei diritti umani, articoli 18 e 19, e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, articolo 11». Il direttore di CitizenGO insiste a sottolineare che la Räsänen «non ha espresso crudeltà, violenza o malvagità nei confronti della comunità LGBT+ e nei confronti di nessuna persona», ma «ha semplicemente condiviso un versetto dell’apostolo san Paolo». L’eventuale condanna, prosegue Fraioli, «rappresenterebbe un precedente pericoloso», in quanto «rendebbe l’essere cristiani un atto criminale e l’espressione degli insegnamenti biblici un “discorso d’odio”».

Anche in Italia con il «Ddl Zan»?

Simili scenari, afferma Fraioli, potrebbero configurarsi anche in Italia attraverso il «ddl Zan«. Per ora, spiega, «siamo riusciti a scampare un disastro. Ma la tendenza non cambia. Il Pd ha affermato che torneranno all’attacco con un nuovo Ddl e anche i burocrati europei sembrano condividere le stesse linee liberticide». Fraioli non ha dubbi: «La deriva europea sul fronte di diritti costituzionalmente garantiti ci deve preoccupare tutti, non cristiani compresi».

Il presidio a Roma

Ci sarà anche a Roma un presidio per esprimere solidarietà alla Räsänen ma, come precisa Fraioli, «soprattutto per mandare un appello al procuratore generale della Finlandia affinché salvi la libertà e la democrazia».

Presidio di solidarietà per Päivi Räsänen che si è svolto ieri a Oslo, davanti l’ambasciata finlandese in Norvegia.

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