Le ragioni per dire «no» agli stupefacenti, razionali logiche e inattaccabili, paiono persino banali da elencare. Eppure, invece, occorre un intero volume per riassumerle e ricordarle. E sì che addirittura la Corte Costituzionale ha sentenziato che non è ammissibile immaginare di facilitare il percorso per raggiungerli, per “goderne”, per procurarseli, quasi si trattasse di un orto domestico che annaffia erbe aromatiche o pomodorini da aggiungere alla pizza.
Già l’introduzione mette in ginocchio, specie qualora si fosse genitori. Genitori delle vittime o genitori di chi invece, per caso o per droga, si ritrovasse dalla parte del carnefice in situazioni in cui, proprio a causa degli stupefacenti, ciò che persino poteva ridursi a uno sberleffo o a una bravata si è trasformato in tragedia. Droga. Le ragioni del no. La scienza, la legge, le sentenze è un libro edito dalla casa editrice Cantagalli a cura di Alfredo Mantovano, con i contributi, in ordine alfabetico, di Domenico Airoma, Daniela Bianchini, Francesco Cavallo, Massimo Gandolfini, Alfredo Mantovano, Domenico Menorello, Luca Navarini, Daniele Onori, Massimo Polledri, Roberto Respinti, Mauro Ronco.
È un testo dalla lettura agevole, che spiega e racconta i pericoli e gli effetti degli stupefacenti a tutti, anche a chi magari, per superficialità o ideologia, non se ne fosse ancora reso conto. Lo fa enumerando racconti, evidenziando fatti, spiegando vicende, argomentando dal punto di vista medico e scientifico, snocciolando leggi e sentenze che no, non esistono per caso.
Eppure, la lettura di questo testo è ostica, perché mette gli adulti, genitori, educatori, persone responsabili, almeno si spera, davanti alla realtà di un fenomeno devastante soprattutto per i più giovani che la cronaca racconta quotidianamente o quasi, ma che si preferisce nascondere, come la polvere sotto al tappeto.
E ancora, no, alcool e tabacco fanno male e creano dipendenza, certo, ma questo è proprio un caso in cui il “benaltrismo” non paga e occorre invece guardare bene in faccia la realtà. Le droghe cosiddette leggere non esistono, il referendum per fortuna è alle ortiche, in caso di consumo di stupefacenti la salute è a rischio, la sicurezza dei più giovani compromessa, il benessere generale sciupato, i profili criminali aumentano e assumono livelli peggiori.
La risposta, semplicemente, è un chiaro, evidente, gigantesco «no».
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