Last updated on Novembre 12th, 2021 at 10:14 am
«Il vicesegretario di Stato Wendy R. Sherman ha incontrato oggi, a Washington, il direttore esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), la dottoressa Natalia Kanem. Il vicesegretario Sherman e la dottoressa Kanem hanno discusso di quanto l’emancipazione delle donne e delle ragazze, compresa la promozione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi, favorisca i diritti umani, l’uguaglianza di genere e la salute globale, nonché di quanto sia importante prevenire le aggressioni e le violenze sessuali. Il vicesegretario Sherman ha quindi annunciato un contributo iniziale di 5 milioni di dollari statunitensi da parte degli Stati Uniti d’America all’UNFPA Forniture, che contribuirà a garantire che i sistemi contraccettivi moderni e le medicine salvavita per la salute delle mamme raggiungano le donne e le adolescenti che necessitano di godere di pianificazione familiare e parti sicuri in Paesi colpiti da emergenze umanitarie».
Questo annuncio, dato con parole «attribuibili al portavoce, Ned Price», è comparso il 1° novembre sul sito Internet del Dipartimento di Stato, talora e su alcuni dossier organismo politico e istituzionale più influente della stessa Casa Bianca, del Paese più importante del mondo.
Ovvero, l’emancipazione («empowering») di donne e adolescenti passa attraverso contraccezione e aborto, che sono diritti umani inalienabili («sexual and reproductive health and rights […] advance[…] human rights»). Per questo il Paese più importante del mondo ha deciso di stornare 5 milioni di dollari, prelevati dalle tasche dei contribuenti statunitensi, dal fabbisogno del popolo americano per diffondere la contraccezione e l’aborto nel mondo. Vale a dire, la logica con cui l’Amministrazione Biden e l’UNFPA affrontano le emergenze umanitarie («humanitarian emergencies») è la soppressione di vite umane innocenti e l’impedire che altre ne nascano, e questa è una necessità indispensabile («need»).
Omicidi blasé.
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