Norvegia, pronome neutro nel dizionario?

Il termine «hen» definirà le persone “non binarie”

Image from Pixabay

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Mentre in Italia si discute della possibilità di sostituire le desinenze con l’asterisco e di usare lo «schwa», in Norvegia sono già un pezzo avanti. È notizia di questi giorni, infatti, che il Language Council of Norway potrebbe introdurre un nuovo pronome neutro nella lingua ufficiale norvegese. «Hen» diventerebbe un’alternativa ai pronomi di terza persona singolari oggi esistenti, il femminile «hun» (lei) e il maschile «han» (lui). Ed è curioso rilevare che «hen» in inglese significa gallina.

Novità già in primavera

«Nel tempo, abbiamo visto che l’uso effettivo del pronome “hen” è aumentato divenendo abituale», ha detto ai media norvegesi Daniel Ims, un rappresentante del Language Council of Norway. Ims ha aggiunto, come riporta il quotidiano britannico The Guardian, che mentre il dibattito sui pronomi neutri era già acceso nella comunità dei filologi norvegesi, i modelli linguistici non erano stati ancora aggiornati. «Hen» potrebbe entrare nei dizionari norvegesi già in primavera o all’inizio dell’autunno, ha affermato Ims, dopo una fase di consultazione aperta a «tutti nella comunità linguistica» norvegese.

Altrove

Il tema dei pronomi neutri è dibattuto un po’ ovunque. Come raccontato da «iFamNews», il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America ha dato l’appoggio alla scelta di introdurre il 20 ottobre la «Giornata internazionale dei pronomi». La data è passata e pochi se ne sono accorti. Ma del resto ogni processo culturale ha la sua gradualità. Un segnale di buonsenso giunge invece dalla Francia, come sottolinea il periodicoThe European Conservative: nonostante l’inserimento nel principale dizionario francese del pronome neutro «iel», con contorno misto di entusiasmi e di polemiche, «[…] l’uso del genere neutro è stato bandito dalle scuole e dalla pubblica amministrazione con un decreto che cita il parere dell’Académie Française, che lo ha definito “pericoloso per l’uso e la comprensibilità della lingua”».

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