Last updated on Giugno 16th, 2020 at 03:30 am
Il vaccino contro il CoViD-19 è stato scoperto, prendiamone atto: è l’“antirazzismo professionista”, che garantisce a chiunque lo invochi immunità totale. In suo nome la paura del virus è scomparsa e le cautele sanitarie sono state azzerate in tutte le più importanti capitali del mondo, così che gli “antirazzisti professionisti” hanno potuto godere del condono immediato e preventivo di ogni sanzione e di ogni divieto onde poter agire liberamente contro Donald J. Trump, strumentalizzando la morte tragica di George Floyd.
La sintesi dello scorso week end di guerriglia urbana è questo. Folle di decine di migliaia di persone si sono radunate, incuranti di tutto ciò che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso per mesi. Molti hanno ignorato il famoso distanziamento sociale. Assisteremo a un gigantesco picco mondiale di nuovi casi di coronavirus? Eppure nessun commentatore ha preso posizione chiara su violazioni tanto palesi delle regole sanitarie, né virologi o funzionari della pubblica sicurezza hanno storto il naso. Anzi, gli “antirazzisti professionisti” sono stati incoraggiati, elogiati e sostenuti fra gli altri dall’ex presidente Barack Obama e fra loro si è persino affacciato il primo ministro canadese, Justin Trudeau.
Eppure uno studio recente mette in guardia proprio sui pericoli che i grandi raduni di protesta possono provocare nella diffusione del virus e nelle morti da CoViD-19 .
Un secondo rilievo. La morte di un innocente, soprattutto per mano della polizia, è una tragedia sempre. Però dal 2015 a oggi negli Stati Uniti d’America i dati statistici dimostrano che a essere uccisi dalla polizia sono più i bianchi. Non solo: durante la presidenza Trump il numero delle uccisioni da parte dalle forze di polizia è diminuito drasticamente in tutto il Paese. Ovvio, nessuno chiede manifestazioni per denunciare la violenza contro i cittadini uccisi dalla polizia statunitense di qualunque colore o razza, né proteste mondiali contro l’ipocrisia dei predecessori di Trump: basterebbe però valutare i fatti reali senza lenti ideologiche.
Ideologico è invece il sindaco di New York, Bill de Blasio, quando ribadisce il proprio pregiudizio verso i credenti della megalopoli che governa. Il 2 giugno ha per esempio affermato che le manifestazioni per la morte di Floyd né erano né sarebbero state sottoposte alle regolamentazioni messe in atto contro il CoViD-19, laddove però rimangono assolutamente vietate sia le celebrazioni religiose sia le processioni pubbliche. Lo stesso accade a Dublino, in Irlanda, solo per fare un altro esempio, dove domenica 7 giugno si è manifestato contro il razzismo, ma le celebrazioni eucaristiche rimangono vietate dal governo sino al 29 giugno (lo erano addirittura fino al 20 luglio). Insomma, l’unica religione che gode di libertà è proprio l’ “antirazzismo professionista”.
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