Last updated on Dicembre 19th, 2021 at 05:39 am
Sbarrare la strada all’ideologia gender nella scuola, contrastare la cosiddetta «carriera alias», tutelare gli adolescenti da scelte estemporanee che possono rivelarsi tuttavia irreversibili. Sono questi gli obiettivi che si pone la guida Educazione alla affettività, un patto di alleanza tra famiglia e scuola, redatto dall’Associazione Family Day con il contributo di numerosi esperti e presentato ieri in Senato.
La «carriera alias»
Diversi licei e università, da qualche mese, hanno emanato il regolamento per la gestione di una «carriera alias». Nello specifico, l’istituzione permette agli studenti di scegliere il nome di «elezione di genere» in sostituzione di quello con cui si è iscritti all’anagrafe. Ne possono derivare effetti concreti, come l’utilizzo di bagni o spogliatoi del genere sessuale diverso da quello biologico. Questa innovazione, oggi circoscritta, un domani potrebbe estendersi e diventare prassi. Nel marzo scorso, infatti, il senatore Tommaso Nannicini, del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, affinché la «carriera alias» venga diffusa. E così i genitori sarebbero estromessi da un delicato processo che impatta, talvolta in modo permanente, sulla crescita dei propri figli.
Un vademecum
Il libretto del Family Day rappresenta invece un vademecum necessario ai genitori per rivendicare il loro ruolo essenziale nell’educazione della prole, come previsto d’altronde dalla Costituzione italiana. «Se un adolescente si rivolge ai genitori esprimendo un disagio, i genitori hanno il diritto e il dovere di dare delle risposte sulla base di elementi scientifici», ha affermato Maria Rachele Ruiu, coordinatrice della Commissione Scuola dell’associazione Family Day.
Scienza vs ideologia
Lo scopo del libretto è dunque chiarire alcuni concetti relativi al tema dell’identità del soggetto in crescita. «Da medico», ha spiegato il prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo e presidente del Family Day, «non posso che considerare che l’umanità si rappresenta attraverso due sessi». E ancora: «Ci sono caratteristiche genetiche, cromosomiche, ormonali che ci differenziano in questo binarismo. Esistono, è vero, delle aree grigie, ma devono essere affrontate adeguatamente, con gli strumenti che la medicina negli anni ha sviluppato».
Il caso Keira Bell
Il rischio, invece, è che la diffusione dell’ideologia gender possa allargare questa “area grigia” coinvolgendo giovani che vivono soltanto un disagio emotivo. Eloquente in tal senso la vicenda di Keira Bell, una giovane inglese che da adolescente pensava di voler “cambiare sesso” diventando uomo. Fu così indirizzata alla clinica Tavistock, dove, a 16 anni, dopo soli tre appuntamenti di un’ora, le vennero prescritti agenti bloccanti della pubertà e quindi somministrate dosi massicce di testosterone chimico perché lei, femmina, si era convinta di diventare maschio.
La sentenza britannica
Col passare del tempo, tuttavia, la giovane Keira ha cominciato a maturare rimorsi: «Più andavo avanti nel mio percorso di transizione, però, e più mi rendevo conto che non ero un uomo, e che non sarei mai potuta diventare un maschio». A 22 anni ha deciso di iniziare un percorso di de-transizione: «È stato straziante rendersi conto di aver preso la strada sbagliata». Pentita, ha fatto causa perché nessuno l’aveva fermata quando voleva cambiare sesso. Un anno fa, l’Alta Corte di Giustizia britannica le ha dato ragione, stabilendo che gli adolescenti non possano dare consenso informato ai trattamenti medici e chirurgici atti a trasformarne il sesso.
Prevenire
La sentenza britannica ha costituito una svolta: è la dimostrazione che diversi Paesi pionieri dell’ideologia gender, maturata la consapevolezza sui rischi che ne derivano, intraprendono oggi il percorso opposto. «Essi rappresentano il totale fallimento della transizione di genere», ha commentato il senatore Simone Pillon, della Lega. Il Family Day vuole prevenire che l’Italia compia certi errori per poi accorgersene in ritardo. «Non possiamo tollerare supinamente uno scivolamento dal punto di vista educativo che vada a intaccare le basi della nostra società», ha aggiunto Pillon. Sarà possibile richiedere il libretto a partire dal 16 dicembre compilando un apposito form sul sito dell’Associazione Difendiamo i Nostri Figli. L’agile volume verrà inviato per posta.