Last updated on marzo 30th, 2023 at 01:11 am
I ricercatori hanno seguito quasi 12.000 infermiere americane, tutte originariamente non sposate, per quasi 25 anni. L’analisi, pubblicata sulla rivista scientifica “Global Epidemiology”, ha rilevato che le donne sposate avevano un rischio minore di malattie cardiovascolari, che sono la principale causa di morte per le donne negli Stati Uniti. Le donne sposate erano anche più felici, più ottimiste e meno inclini a soffrire di depressione e solitudine rispetto a quelle che non si erano sposate. Mentre il divorzio era associato a risultati peggiori rispetto al rimanere sposate, le donne che si sono sposate – comprese quelle che hanno poi divorziato – hanno avuto un rischio di morte inferiore del 35% durante l’arco di tempo dello studio rispetto a quelle che non si sono mai sposate.
Gli autori dello studio hanno pubblicato un saggio sul Wall Street Journal lo scorso 18 marzo, in cui riassumono i loro risultati, hanno osservato che, sebbene la loro analisi si sia concentrata esclusivamente sulle donne, esistono numerose prove che indicano che il matrimonio ha benefici ancora più consistenti per la salute degli uomini, oltre a essere associato a una maggiore durata della vita. In tutto il mondo, il matrimonio è in declino e sono diventati più comuni le convivenze non sposate e i figli extraconiugali. Sebbene esistano differenze a livello regionale e nazionale, la tendenza generale è quella di contrarre meno matrimoni e più tardi.
I critici del matrimonio e della famiglia come istituzioni, alle Nazioni Unite e altrove, hanno ragione a sottolineare che gli abusi e i danni possono avvenire all’interno della famiglia e hanno effetti devastanti sulle vittime. Tuttavia, le loro proposte di soluzione, che includono la ridefinizione di “famiglia” per includere virtualmente qualsiasi struttura domestica o insieme di persone o lo smantellamento di tutte le strutture tradizionali considerate “patriarcali”, ignorano un crescente numero di dati delle scienze sociali a favore della famiglia naturale, formata da un uomo e una donna e aperta alla vita. I documenti fondamentali delle Nazioni Unite, tra cui il pilastro fondamentale dell’ONU, la ‘Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo’, si riferiscono alla famiglia come “unità naturale e fondamentale della società”, un linguaggio che ora è diventato molto controverso perché i governi progressisti insistono sul fatto che la famiglia esiste in varie e diverse forme.
Eppure, l’ultimo studio e ricerca dei giorni scorsi, conferma come le strutture familiari siano importanti, soprattutto per i bambini che vi sono cresciuti, come già era stato dimostrato dal professor Mark Regnerus dell’Università del Texas nei suoi studi innovativi : i bambini stanno meglio quando sono cresciuti dai loro genitori biologici e sposati. Il nuovo studio sul matrimonio, condotto da Ying Chen, scienziato di Harvard, e colleghi, dimostra che i benefici del matrimonio non vanno a scapito delle donne, ma sono condivisi anche da loro. Nonostante il limite del campione di donne considerate, è degno di nota il fatto che anche le donne che vivono in un Paese ricco e che godono di molti dei benefici “dell’empowerment” secondo gli obiettivi delle Nazioni Unite, come l’istruzione e l’occupazione, possono vedere la loro salute e il loro benessere migliorare ulteriormente sposandosi e rimanendo sposate.”Questo studio fornisce la prova che l’avvio del primo matrimonio nella prima età adulta è associato a rischi successivamente più bassi di mortalità e malattie cardiovascolari e a un maggiore benessere psicosociale e mentale, mentre lo scioglimento del matrimonio è correlato a un minore benessere psicosociale e a un maggiore disagio psicologico tra le donne, con queste associazioni che persistono fino alla metà e alla fine della vita. Il nostro studio affronta anche le critiche mosse da ricerche precedenti, in quanto si occupa del matrimonio incidentale (compresi gli effetti della decisione di sposarsi sul successivo divorzio) piuttosto che solo del matrimonio “prevalente”, e riduce la preoccupazione di un confondimento residuo da parte della storia matrimoniale precedente, concentrandosi sul primo matrimonio…Sebbene il matrimonio sia chiaramente un legame sociale potente, tutte le persone hanno bisogno di relazioni sociali e del sostegno della comunità”, si dice nelle conclusioni dello studio.
Logicamente, il matrimonio e la famiglia naturali è ancor più benefico per le donne che vivono in più modeste condizioni di lavoro e benessere nelle altre nazioni del mondo eppure, all’ONU, non la pensano così e, come dimostra C-Fam, la maggioranza di esperti e nazioni sta pensando di eliminare il temine famiglia dai documenti per ‘non discriminare’ le coppie LGBTI e transessuali…Una censura alla scienza sociale, oltre che al buon senso e alla semplice realtà dei fatti.
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