Last updated on Giugno 30th, 2021 at 04:05 am
Oggi, 1° giugno, ricorre la Giornata mondiale dei genitori, indetta nel 2012 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Perché sentiamo correre immediatamente un brivido lungo la schiena?
Forse perché più si parla di «famiglia» e più ci si inventano le “famiglie”? Perché più si parla di «genitori» e più spuntano «Genitore 1» e «Genitore 2»? Forse perché ormai si può essere genitori senza più generare, o facendolo in provetta, o per procura, surrogando e affittando, oppure piegando l’eterosessualità all’omosessualità (ogni generazione, per quanto in locazione, decreta l’imprescindibilità dell’eterosessualità sopra qualsiasi ubbia omosessuale)? Forse perché oramai le parole non hanno più significato, la realtà è soltanto quel che l’uomo vuole, i legami familiari e parentali sono sostituiti dal “basta volersi bene”?
Forse perché la natura della famiglia e della persona vengono quotidianamente divelte da attacchi scoperti la notte e surrettizi il dì in ambito politico, giuridico, culturale, educativo e persino religioso? Perché della realtà delle cose, a cui facoltà suprema dell’uomo è dare nomi, cioè indicare l’essenza, non importa più nulla ad alcuno? Perché il crogiuolo alchemico, da cui il mondo in cui ci è dato vivere e batterci distilla ogni giorno una pensata nuova o un’aberrazione in più, si è scoperto essere il vaso di Pandora, quello che scoperchiatone il tappo si scatenano le furie delle Erinni, di Lilith e delle spose di Dracula?
Forse perché la Giornata mondiale dei genitori è solo l’ennesima, noiosa giornata mondiale delle parole oramai svuotate di senso e di bellezza che non appassiona e non attira? Forse perché oggi trionfa la sostituzione e la dissimulazione, il travestitismo e la transizione, il transumanesimo e l’uomo per tutte le stagioni, il prêt-à-porter antropologico estate-autunno-inverno-primavera, l’indigesta pizza quattrostagioni dell’ibridazione come sistema di pensiero, essendo l’orizzonte e la meta l’homunculus che ognuno può sognarsi, scambiando i sogni per realtà?
Siamo dei guastafeste, questo è certo. Scusateci, ma è la nostra irriducibile risoluzione di vita, giurata nella notta tempestosa dei tempi aviti sulla pietra più sacra che c’è, a non arrenderci mai alla falsità, all’ipocrisia, alla manipolazione.
Image source: gay couple in military pants, photo by Till Krech from Flickr, licensed by CC BY 2.0
Commenti su questo articolo