La droga non fa male. Basta dire che è solo erba

Portenti di prestidigitazione linguistico-politica: nel Senato federale statunitense pende un disegno di legge che derubricherebbe la marijuana a mera erba, e il gioco è fatto

tosaerba

Image from Pixabay

In Italia siamo proprio indietro. C’è infatti ancora chi denuncia alla Procura una manifestazione fieristica o presenta interpellanze parlamentari per chiedere spiegazione sulle sostanze stupefacenti, mentre, invece, dagli Stati Uniti d’America arrivano notizie di “libertà”. O, meglio, per risolvere l’affollamento delle carceri, si toglie l’oggetto del reato: la marijuana, cioè, non è più una droga, ma semplice erba.

Vendere il prezzemolo è reato? No. Così, se la marijuana diventerà solo erba a tutti gli effetti, cioè se la proposta recentemente licenziata dalla Camera federale venisse approvata anche dal Senato, il crimine sarà scomparso.

Il Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement (MORE Act) e il Secure and Fair Enforcement Banking Act sono le due proposte di legge con cui gli Stati Uniti stanno cercando di legalizzare, a livello federale, quello che molti Stati dell’Unione hanno già fatto singolarmente.

Il primo provvedimento prevede la rimozione della marijuana dalla lista delle droghe, l’eliminazione delle sanzioni penali per la sua detenzione e la cancellazione delle passate condanne federali. Poi ci sarebbe anche l’introduzione di una tassa da applicare alla vendita al dettaglio di marijuana, i cui ricavati andrebbero destinati a quelle comunità colpite in passato da tutte le normative proibitive sull’utilizzo della cannabis.

Il secondo disegno di legge permetterebbe alle aziende produttrici di marijuana di accedere ai servizi finanziari e vieterebbe alle autorità federali di vigilanza bancaria di penalizzare le banche che intendono finanziare affari legati alla cannabis.

Il MORE Act è passato alla Camera con 220 «sì» contro 204 «no». Al Senato potrebbe però incontrare ostacoli, visto che ai Democratici arrida la maggioranza numerica solo per il rotto della cuffia, ovvero grazie al voto del vicepresidente della repubblica federale, Kamala Harris, che costituzionalmente serve come presidente del Senato.

Responsabile di questo disegno di legge è il Democratico Jerrold Nadler. «Qualunque sia la opinione che si ha sull’uso della marijuana per uso ricreativo o medicinale, l’arresto, i procedimenti giudiziari e l’incarcerazione si sono rivelati imprudenti e ingiusti», afferma Nadler. «Per troppo tempo si è trattata la marijuana come un problema di giustizia penale invece che come una questione di scelta personale e di salute pubblica».

Purtroppo le leggi esercitano influenze forti sui comportamenti umani, quindi sulla salute pubblica. La cannabis è legale per uso ricreativo in 19 Stati dell’Unione nordamericana e per uso medico in 36. Ciò che colpisce è il tentativo antiscientifico di escludere la marijuana dalla lista delle droghe. Se accadesse, come potrà il Center of Disease Control and Prevention, l’agenzia federale per il controllo della sanità pubblica, continuare a mettere in guardia dai problemi e dagli effetti legati all’uso della cannabis?

Exit mobile version