La crociata mondiale di Biden per aborto e LGBT+

Fine del più vasto fronte politico mondiale a difesa di vita e famiglia. Gli Stati Uniti lo guidavano con Trump e ora se ne vanno

Joe Biden

Last updated on Giugno 14th, 2021 at 07:49 am

Il presidente Donald J. Trump – lo abbiamo scritto e riscritto – ha costellato il periodo di transizione all’Amministrazione guidata da Joe Biden di importanti atti di governo a difesa della vita e della famiglia naturale, addirittura gettando le basi di una contro-rivoluzione culturale che conosce pochi pari. Biden invece il contrario esatto, smantellando tra l’altro, punto per punto, quanto costruito da Trump in quattro anni. Per esempio la «Geneva Consensus Declaration».

La «Geneva Consensus Declaration» è, anzi oramai purtroppo era, la maggiore azione politica di difesa di vita e famiglia nel mondo, un fronte di Paesi sovrani guidati dagli Stati Uniti d’America per difendere princìpi non negoziabili. Biden ha invece deciso di disfare tutto. Con una lettera agli ambasciatori alle Nazioni Unite, resa pubblica ora dal Center for Family & Human Rights di New York e di Washington, la sua Amministrazione ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti appunto dal più vasto fronte politico a difesa di vita e famiglia. Gli Stati Uniti di Trump guidavano la difesa di vita e famiglia, gli Stati Uniti di Biden il contrario esatto. Un po’ tra l’altro codardamente, visto che la lettera in questione è stata tenuta riservata.

Perché Biden lo ha fatto? Perché, come si legge nella lettera, nutre «[…] riserve sugli aspetti di quel documento che non sono in linea con le politiche dell’attuale Amministrazione», nominando esplicitamente subito, ovviamente, l’ideologia LGBT+.

Poi c’è l’aborto, che la «Geneva Consensus Declaration» negava esser un diritto internazionale e sul cui conto invece l’Amministrazione Biden pensa proprio l’opposto. Ovvero, gli Stati Uniti di Biden guidano ora il fronte mondiale di chi calpesta il diritto alla vita e la famiglia naturale.

Ora, la lettera “segreta” porta la data del 12 febbraio, ma in realtà tutto era già stato fatto dal memorandum presidenziale del 28 gennaio, che la lettera appunto cita. Ovvero, il ritiro dalla «Geneva Consensus Declaration» è stato uno dei primi atti di governo di Biden.

Gira la fola di un Biden che sarebbe personalmente contrario all’aborto, ma disposto a battersi perché ne venga riconosciuto il diritto a tutti. Se è vero, significa che Biden ritiene un diritto delle persone compiere gesti che lui giudica malvagi. Vuol dire che quanto meno Biden ha un poco le idee confuse. O forse non è vero che ritenga l’aborto un male.

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