L’OMS continua a promuovere l’aborto

L'Agenzia dell'Onu ha inviato nuove raccomandazioni contro la vita

Image from Pixabay

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha invitato mercoledì a facilitare il più possibile l’accesso delle donne all’aborto, affermando che le restrizioni non riducono il numero di aborti ma ne aumentano i rischi. «Raccomandiamo che le donne e le ragazze possano accedere ai servizi di aborto e pianificazione familiare quando ne hanno bisogno», ha dichiarato Craig Lissner, un funzionario dell’OMS.

Nuove raccomandazioni

L’agenzia delle Nazioni Unite rende noto di aver rivisto tutte le sue raccomandazioni sanitarie riguardanti le procedure di aborto. Tra le novità in questo ambito si trova, per esempio, l’incentivo a sviluppare teleconsulti di orientamento. L’OMS esprime inoltre preoccupazione per il fatto che molti Paesi limitano molto l’accesso all’aborto oppure, come nel caso di El Salvador, lo proibiscono del tutto.

Aborto fino al nono mese?

I timori dei sostenitori dell’accesso all’aborto si sono recentemente concentrati sugli Stati Uniti d’America, dove diversi Stati hanno adottato misure restrittive e dove la Corte Suprema potrebbe prossimamente ribaltare la sentenza Roe v. Wade che ha depenalizzato l’aborto. L’OMS raccomanda di «rimuovere le restrizioni mediche non necessarie», citando «criminalizzazione, tempi di attesa obbligatori, imponendo il consenso di altre persone – coniugi o familiari – o istituzioni, e vietando l’aborto oltre un certo stadio della gravidanza». E qui si agita lo spettro dell’aborto fino al nono mese di gravidanza.

Più restrizioni = più aborti?

A questi tipi di restrizioni non si accompagna un calo del numero di aborti, sottolinea l’OMS, che cita uno studio pubblicato nel 2020 su Lancet Global Health. Al contrario, «le restrizioni spingeranno soprattutto donne e ragazze a ricorrere a interventi rischiosi», avverte l’Organizzazione. Alcuni dati, tuttavia, smentiscono questo assioma: in Inghilterra e Galles, Paesi in cui l’aborto è alquanto accessibile, nel 2020 sono state 209.917 le donne che vi hanno fatto ricorso. È la cifra più alta, da quando il Regno Unito ha liberalizzato l’aborto nel 1967. Configura anche il tasso più alto tasso di abortività, 18,2, calcolato su mille donne in età fertile.

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