L’Arcidiocesi di Montreal ha intrapreso un’azione legale contro il governo locale del Quebec per una legge controversa promulgata nel 2023. Questa legge obbliga gli ospizi cattolici a eseguire suicidi assistiti, opponendosi direttamente all’insegnamento cattolico e al Quinto Comandamento. La battaglia legale ruota principalmente intorno alla Casa di Cura St. Raphael, una casa di cura palliativa di Montreal. A partire dalla sua apertura nel 2019, dispone di 12 posti letto e offre assistenza diurna gratuita.
In precedenza, le leggi del Quebec consentivano agli ospizi di astenersi dall’offrire il suicidio medicalmente assistito nei loro locali. Tuttavia, i regolamenti sono stati modificati nel giugno 2023, eliminando qualsiasi esenzione basata su obiezioni religiose o di coscienza. La legge rivista, in vigore dal 7 dicembre 2023, impone agli hospice di fornire questo servizio su richiesta.
In risposta a questi cambiamenti normativi, il 5 febbraio l’Arcivescovo Christian Lépine di Montreal ha avviato una causa contro il governo del Quebec. La causa ha cercato di bloccare l’applicazione dell’emendamento e di dichiararlo incostituzionale – una mossa applaudita dalla Coalizione per la Vita del Quebec.
L’Arcivescovo ha espresso una forte opposizione, affermando che lo Stato sta disattendendo le intenzioni originali dei fondatori e dei donatori dell’ospizio, insieme alla missione della Chiesa Cattolica. L’appello chiede che gli ospizi e i professionisti medici mantengano il diritto di rifiutare la partecipazione alla morte medicalmente assistita sulla base di convinzioni personali.
In una potente dichiarazione che afferma la santità della vita secondo le credenze cattoliche, l’Arcivescovo Lépine ha distinto il ruolo di un hospice, che fornisce cure palliative senza accelerare o ritardare la morte, dall’atto del suicidio medicalmente assistito, che è visto come un’accelerazione della morte.
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