La proposta di legge del Maine, che consentirebbe ai tribunali di scavalcare temporaneamente l’autorità dei genitori e di concedere trattamenti di transizione di genere ai minori, è stata respinta di recente in un voto della Commissione Giudiziaria. La proposta di legge, nota come D.L. 1735 o “Legge per la salvaguardia dell’assistenza sanitaria per l’affermazione di genere”, aveva sollevato preoccupazioni per la violazione dei diritti dei genitori e per i danni potenzialmente irreversibili causati ai giovani che hanno a che fare con la confusione di genere.
La Lega Civica Cristiana del Maine e altre organizzazioni conservatrici e cristiane hanno applaudito la decisione di negare l’approvazione della legge. Avevano definito la legislazione come la “Legge sulla tratta dei transgender”, a causa della potenziale vulnerabilità a cui avrebbe potuto esporre i giovani.
Il Presidente della CCL Maine, Carroll Conley, ha espresso la preoccupazione che il disegno di legge trascuri i diritti dei genitori e non fornisca protezione da potenziali predatori o trafficanti. Ha anche citato il ritiro da procedure simili da parte di diversi Paesi europei come motivo della sua opposizione.
Testimoniando contro la legislazione, la dottoressa Laura Haynes, psicologa e membro del consiglio della Federazione Internazionale per la Scelta Terapeutica e di Consulenza, ha fatto eco alle preoccupazioni di Conley. Ha contestato la validità scientifica del punto di vista dell’affermazione di genere, affermando che non affronta le cause psichiatriche.
Conley ha chiesto un maggiore coinvolgimento del pubblico nell’impegno culturale e politico, affermando che l’azione collettiva può portare alla sconfitta di queste dannose proposte di legge. Ha sottolineato che la protesta del pubblico ha portato i favorevoli a fare marcia indietro, evidenziando il ruolo critico del coinvolgimento del pubblico per migliorare le politiche legislative.
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