Il governo spagnolo sta creando una lista nera di medici obiettori di coscienza

Il governo spagnolo sta chiedendo a tutti i sistemi sanitari pubblici di creare registri di medici che si rifiutano di praticare aborti per motivi di coscienza, suscitando una forte opposizione da parte dei sostenitori pro-vita che avvertono che ciò equivale a una lista nera.

Il Primo Ministro Pedro Sánchez ha incaricato le amministrazioni regionali governate dai conservatori di compilare elenchi di “obiettori di coscienza” tra i professionisti medici. Ha minacciato che, se non si conformeranno entro tre mesi, verranno utilizzati “meccanismi legali appropriati” per farla rispettare. Il governo sostiene che tali registri sono necessari per garantire che i servizi di aborto siano disponibili anche nelle aree in cui i medici si rifiutano di partecipare.

Ma medici e gruppi pro-vita protestano, definendo la mossa una violazione sia della coscienza personale che delle tutele costituzionali. José Antonio Díez, capo dell’Associazione Nazionale per la Difesa del Diritto all’Obiezione di Coscienza (ANDOC), ha bollato il piano come incostituzionale, affermando: “Chi può ordinare a cittadini privati di registrarsi in un registro che nemmeno la Corte Costituzionale richiede?” Eva Martín di ANDOC ha aggiunto che il registro è essenzialmente una lista nera professionale che prende di mira i medici che si rifiutano di uccidere i nascituri.

Il contesto di questa spinta al registro è la continua espansione dell’aborto in Spagna. Un regolamento ora obbliga tutti gli ospedali pubblici a praticare aborti, anche nelle regioni in cui trovare medici disposti è diventato una sfida. Nelle province a guida conservatrice come La Rioja, molti medici ospedalieri rifiutano di partecipare. Alcune province, secondo quanto riferito, non avevano praticato aborti per anni a causa dell’obiezione di coscienza.

Sánchez difende l’obbligo del registro insistendo che le obiezioni dei medici non devono mai ostacolare la “salute delle donne”. Ma nel chiedere elenchi di obiettori, il suo governo sta minacciando il principio dei diritti di coscienza. Se i governi possono costringere i medici a registrarsi per essersi rifiutati di praticare aborti, la pressione sui professionisti medici a tradire le proprie convinzioni sarebbe immensa, e il costo per i nascituri e per la libertà religiosa sarebbe drammatico.

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