Il calo demografico in Serbia: solo la punta dell’iceberg europeo

Le perdite di popolazione previste in Europa tra oggi e il 2100, soprattutto nell'Europa centrale e orientale, si avvicinano a cifre mai viste dalla peste bubbonica del 1300.

6.690.887 abitanti vivono nella Repubblica di Serbia, secondo i primi risultati del Censimento della popolazione, delle famiglie e degli appartamenti del 2022. Si tratta del 6,9%, ovvero 495.975 abitanti, in meno rispetto al precedente censimento del 2011, riporta Tanjug.

In tutte le regioni è stata registrata una diminuzione del numero di abitanti (circa il 10%), tranne che nella regione di Belgrado (capitale), dove il numero di abitanti è aumentato di circa l’1,6%.

Tragicamente, ciò che sta accadendo in Serbia sta accadendo in tutta l’Europa; infatti, un devastante inverno demografico si sta rapidamente avvicinando al continente. Secondo il rapporto “Fertility, mortality, migration, and population scenarios for 195 countries and territories from 2017 to 2100” (Fertilità, mortalità, migrazione e scenari demografici per 195 paesi e territori dal 2017 al 2100), realizzato dai ricercatori dell’Università di Washington e pubblicato su Lancet nell’ottobre 2020, la popolazione europea sta per precipitare. Le perdite di popolazione previste in Europa tra oggi e il 2100, soprattutto nell’Europa centrale e orientale, si avvicinano a cifre mai viste dalla peste bubbonica del 1300. In questo periodo si prevede che l’Europa nel suo complesso perderà il 26% della sua popolazione (con la scomparsa di 200 milioni di persone). Ma le perdite non sono equamente divise all’interno dell’Europa, poiché l’Europa centrale e orientale sarà particolarmente colpita:

Per alcuni Paesi, le perdite in questo periodo saranno catastrofiche:

Anche se si utilizzano i numeri delle proiezioni demografiche più ottimistiche delle Nazioni Unite, il quadro, pur non essendo così desolante, è comunque piuttosto sconvolgente. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, l’Europa perde ancora il 16% della sua popolazione (dove scompaiono quasi 120 milioni di persone). Tra i paesi più colpiti ci sono:

In entrambi gli scenari, l’Europa potrebbe trasformarsi nel “Continente vuoto” entro il 2100. La Serbia è solo la punta dell’iceberg.

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