I legislatori spagnoli stanno spingendo ancora una volta il loro paese più a fondo su una strada oscura, tentando di sancire l’aborto come un “diritto” costituzionale. Il governo, guidato dal Primo Ministro Pedro Sánchez e dalla sua coalizione socialista, sostiene che questa mossa audace sia necessaria per difendere le libertà delle donne, ma in realtà è una radicale escalation nella cultura della morte.
La Spagna ha legalizzato l’aborto nel 1985 in condizioni rigorose e nel 2010 ha ampliato l’accesso per consentire l’interruzione fino a 14 settimane per qualsiasi motivo. Successivamente, sotto il governo di Sánchez, ulteriori modifiche hanno permesso aborti oltre le 14 settimane in nome della salute mentale e ai minori di procedere senza il consenso dei genitori. Ora, la Sinistra vuole fare il passo finale: rendere l’aborto intoccabile inserendolo nella costituzione.
Sánchez ha presentato la proposta come una difesa contro la disinformazione e la coercizione, promettendo di riformare i decreti legali esistenti e legiferare contro le affermazioni “anti-scientifiche” sull’aborto. Sostiene che la garanzia costituzionale allineerebbe la Spagna a quelle che lui considera “libertà riproduttive” globali. Voci di opposizione, comprese quelle all’interno del Partito Popolare conservatore, avvertono che questo sforzo eleva l’aborto al di sopra del dibattito democratico e lo rende impossibile da revocare, anche se le future maggioranze non fossero d’accordo.
C’è un pericolo reale nel blindare i diritti all’aborto nel documento legale fondamentale della Spagna. Una volta protetto costituzionalmente, sarebbe molto più difficile contestare le leggi sull’aborto, anche in casi estremi di abuso, anomalia fetale o conflitti con le protezioni della coscienza. Concederebbe ai diritti all’aborto l’immunità dai processi democratici e rischierebbe di mettere a tacere le voci pro-vita.
La marcia della Spagna verso la piena sacralizzazione legale dell’aborto è un altro promemoria che la battaglia per la vita deve essere combattuta non solo nei tribunali e nei parlamenti, ma nei cuori e nelle menti dei cittadini. Il popolo spagnolo merita la possibilità di difendere la vita non ancora nata, la coscienza e la libertà democratica, non vederli spazzati via da disposizioni irreversibili.
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